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ObiettivoSolo la finale di Coppa Italia può salvare un'altra stagione anonima Panchina Il tecnico non rischia ma Lotito è rimasto deluso dalla prova contro il Torino

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E, invece, il campionato sta presentando un conto amarissimo al club biancoceleste ora all'undicesimo posto, una poltrona più in alto rispetto alla mediocre stagione passata. Ma la Caporetto laziale era nell'aria perché c'erano troppi nodi irrisolti durante l'estate a cominciare dalla posizione del tecnico abbandonato a se stesso e confermato solo per non pagare doppio stipendio per l'allenatore. E proprio su questa scelta immotivata si è costruito il disastroso piazzamento in campionato. Un solo punto in cinque partite ma sembra vada tutto bene perché, ad esempio, i giocatori del Napoli hanno chiesto di andare in ritiro dopo un periodo simile a quello della Lazio, a Formello invece calma piatta. Si vede che va bene così anche al presidente Lotito. Ma non si può puntare al ritorno in Europa senza una struttura societaria normale, con un direttore sportivo di ruolo e non con il pur bravo ma inesperto Tare. Errori gravi che stanno portando risultati negativi e per certi versi inattesi. I numeri sono imbarazzanti: un punto conquistato nelle prime cinque partite del girone di ritorno, tre gol segnati in questo ciclo terribile, due da Rocchi e uno da Siviglia, Pandev ha realizzato tre gol nelle ultime quindici gare tutti a Reggio Calabria, Zarate non segna dal 14 dicembre. Per non parlare della difesa, quart'ultima in classifica con 37 reti incassate, vero e proprio punto debole di una squadra costruita senza muscoli. Troppa tecnica, troppi fantasisti, manca un centravanti fisico e in mezzo al campo c'è poca qualità. Non è un caso che da novembre in poi con l'arrivo dell'inverno e dei campi pesanti è cominciata la crisi di gioco e di risultati. La Lazio è una squadra con giocatori troppo bassi che regalano metri agli avversari. Così si spiegano anche i tanti gol subiti di testa. Ora c'è la trasferta di Lecce e il match casalingo contro il Bologna per risalire in classifica e mettersi almeno al riparo da brutte sorprese. Perché il calendario propone otto gare fuori casa e solo sei all'Olimpico compreso il derby. Meglio arrivare in fretta a 40-41 punti per non rischiare di avvitarsi su se stessi.

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