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L'Inter vola con l'aiutone di Rosetti

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Filippo Inzaghi e Roberto Rosetti

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Lo spettacolo di San Siro premia l'Inter capolista, che ritrova un Adriano decisivo e va in fuga, passeggiando su una tragica difesa rossonera e ringraziando non poco il suo portiere: sempre più decisivo, soprattutto nel finale di una partita che regala brividi da subito. Dopo appena 40 secondi infatti la punizione di Cambiasso per la testa di Ibra, clamorosamente dimenticato da Kaladze, è già la prima chiara palla gol dell'incontro. Il pallino però lo prende il Milan che cresce e, come previsto, prende il controllo del gioco. Anche se, su calci d'angolo e palle da fermo, la fisicità dell'Inter fa paura. E le occasioni migliori sono tutte nerazzurre. Come al 18esimo, quando Stankovic si mangia qualcosa di incredibile. L'azione corale dell'Inter è fantastica, in tre tocchi fanno tutto il campo e sono in area. Geniale l'idea di Cambiasso per il serbo che invece di tirare a un passo dalla porta la controlla e si fa rimontare da Ambrosini. Di là Pato tiene sempre in tensione l'intera difesa nerazzurra, da solo o imbeccato da un super Ronaldinho, che non fa rimpiangere più di tanto la pesantissima assenza Kakà. Tocchi e assist, davvero un bel vedere. Come il cross di Maicon per Adriano alla mezz'ora, il minuto del vantaggio interista proprio in un gran momento per il Milan. Maldini si perde il brasiliano che colpisce prima di testa e poi di mano prima di battere Abbiati. Si può discutere sull'interpretazione, ma intanto è 1 a 0 per i nerazzurri. Il Milan accusa un po' il colpo, e l'Inter l'affonda con Stankovic, che si fa perdonare l'erroraccio precedente con un altro gol pesantissimo nel derby, su assist di testa di un Ibra che domina Kaladze. Pausa. Quando si ricomincia è ancora una volta l'Inter ad avere la chance per segnare, ed è clamorosa. Kaladze sbaglia ancora in maniera evidente lasciando Adriano a tu per tu con Abbiati. Stavolta però il brasiliano tira a lato la palla che poteva chiudere definitivamente il derby. E come nel primo tempo il Milan torna a fare la partita, stavolta per forza. Ronaldinho pennella ma né Seedorf né Pato riescono a concludere. E allora Ancelotti si gioca la carta Inzaghi al posto di un impalpabile Beckham. L'Inter ha tantissimo spazio, e molte occasioni. E solo l'imprecisione dei suoi attaccanti non gli consente di passare ancora. Ma chi sbaglia troppo poi paga. E l'azione del gol milanista non poteva che partire dal piede fatato di Ronaldinho, che al 26esimo illumina Jankulovski: palla in mezzo per Pato che riapre l'incontro. Del tutto. Perché il Milan va vicino al pari già un minuto dopo con Inzaghi, che tira su Julio Cesar, così come fa Adriano dall'altra parte su Abbiati. Pato e Inzaghi non mollano, ma Julio Cesar è troppo anche per loro. Come il vantaggio nerazzurro sulle inseguitrici: +9 sulla Juventus, +11 sul Milan.  

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