Italia in caduta libera
000appassionati. Il buon primo tempo dell'Italia non basta a scongiurare un 9-38 capace di produrre perfino qualche fischio. A memoria, nel Sei Nazioni non era mai successo. Peccato. Peccato per la passione della gente che non potrà reggere ancora a lungo, non tanto alla mancanza di risultati, quanto a prestazioni all'insegna dell'impotenza e incapaci di produrre speranza. Eppure, nel primo tempo gli Azzurri hanno destato un'ottima impressione. Il match parte in salita perché dopo 45", un record, Masi becca un «giallo» strameritato per aver abbattuto Kearney lanciato a tutta velocità con un braccio teso all'altezza del collo dell'irlandese. In inferiorità numerica l'Italia passa in vantaggio grazie al piazzato di McLean al 5'. Parisse e compagni appaiono reattivi e presenti, il piano di gioco si snoda senza intoppi, grazie anche agli errori di una Irlanda che stenta ad entrare in partita. Al 16' McLean trasforma un'altra punizione per il 6-0 grazie alla difesa avanzante. Al 19' un primo colpo alle certezze dell'Italia. Da touche nella metà campo irlandese l'azione si sviluppa in maniera perfetta fino a Canale che, all'ingresso del buco che potrebbe ferire mortalmente la difesa dei Verdi, perde l'ovale. Ne approfitta Bowe che innesta la quinta e vola in meta, nonostante il tentativo di recupero di Robertson che si infortuna e lascia il posto all'esordiente Bacchetti. L'Italia ha ancora benzina e al 24' torna in vantaggio ancora con McLean. Al 32' O'Gara si sacrifica per evitare una meta quasi sicura ma rimedia il cartellino giallo, intanto però l'Irlanda si scuote sospinta da un grande Heaslip e dal solito O'Connell. Dal 35' al 40'gli Azzurri difendono sulla linea del Piave per cinque interminabili minuti di attacchi avversari nei 22 metri cedendo solo allo scadere della prima frazione quando Heaslip lancia Fitzgerlad in meta con un dolcissimo off-load. Qui terminano le velleità di vittoria azzurre. Nel secondo tempo l'Irlanda guadagna possesso e territorio grazie al piede di O'Gara e nasconde l'ovale a Parisse e soci. Ciò produce una montagna di placcaggi italiani, saranno 114 al termine con Mauro Bergamasco e Zanni su tutti, e altre tre mete irlandesi di Wallace, ancora Fitzgerald e O'Driscoll. Gli uomini di Mallett mettono il naso nella metà campo avversaria solo un paio di volte, troppo poco.