Derby, prove tecniche di scudetto

Perché sarà l'ultimo di Maldini, ovviamente, e perché potrebbe essere così anche per David Beckham, e forse per lo stesso Ancelotti. Nonostante lui neghi, e si dica convinto di restare rossonero ancora per tanto. Ma sarà anche il primo derby di Davide Santon e magari il primo vincente per Mourinho. «È solo una partita - spiega il portoghese - la gente martedì se la sarà dimenticata. Ciò che conta è vincere il campionato. Per questo non firmerei per un pari ma per vincere lo scudetto: sono i titoli che fanno la storia, piuttosto che un derby». Per Ancelotti invece le due cose coincidono: niente derby, niente scudetto. «La nostra rincorsa al titolo passa per la vittoria contro l'Inter. Sono convinto - spiega l'allenatore del Milan - che possiamo ancora vincere il campionato: abbiamo ancora molte carte da giocarci». La prima, la più importante, proprio stasera. Senza Sheva, bloccato da un'infiammazione al quadricipite, Nesta e Kakà. Ma potendo contare sul talento di Ronaldinho, Seedorf e Pato, che fa dire a Galliani di essere «convinto che il Milan sia più forte dell'Inter». E per la prima volta puntando anche sulla gran voglia di David Beckham, che in America già vedono sulla strada del ritorno, mentre a Milano sul tema si prende tempo. Prima c'è il derby a cui pensare, con le sue emozioni e i suoi protagonisti. Tra i quali rientra in extremis anche Maicon, che sembra aver recuperato dal fastidio muscolare accusato venerdì, mentre anche un lungodegente come Vieira potrebbe godersi uno spicchio di derby, assicura Mourinho. Magari per riproporre quel 4-5-1 così positivo a Lecce. O per riproporlo in ottica Champions. Appuntamento decisivo, come il derby. Che sia solo il primo, o magari proprio l'ultimo.