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Se un allenatore alla moda conta più di un bomber

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Mai come in questo 2009 il ruolo del tecnico sembra diventato strategico ad un futuro di grande prestigio. Ha inaugurato la moda Massimo Moratti: come già fatto con Gigi Simoni, manda a casa un tecnico vincente, Mancini, per prendersi Mourinho, lo «special one», quello più alla moda. Ecco allora, a ruota, un elenco di nomi da spavento. Saltato Felipe Scolari a Londra, sponda Chelsea, l'arrivo part time di Guus Hiddink - in affitto con la nazionale russa, grazie ai buoni uffici di Abramovich con la federazione del suo paese - i tabloid inglesi si sono scatenati sulla possibile alternativa per la prossima stagione. Così si scopre che Carlo Ancelotti è l'oggetto del desiderio di tutti, ma forse non del Milan, specie se domenica sera non porta a casa i tre punti nel derby. Lo vuole Abramovich e non è una novità - ricordate il tormentone estivo, che coinvolse marginalmente anche Spalletti? - e soprattutto il Real Madrid, che in attesa di un nuovo presidente sa bene che Juande Ramos non ha lo spessore per reggere la panchina degli ex galacticos. Roberto Mancini, il tecnico a spasso più richiesto, valuta, ma anche lui sulla sponda Chelsea potrebbe avere delle chanches. Ed è pronto a tornare in ballo anche il suo mentore Sven Goran Eriksson: la panchina del Messico brucia e Svennis ha tanta nostalgia dei tempi in cui al Manchester City poteva perdere senza soffrire d'insonnia. Un altro che fiuta il vento, umettando l'indice come i marinai di una volta, è Rafa Benitez: a Liverpool i soldi scarseggiano e il suo contratto è a rischio. Lui ha dimostrato di essere tra i più bravi in assoluto. Poi c'è, tornando al nostro campionato, il dilemma Ranieri con la Juventus, che pensa sempre più a Prandelli. Tra i grandi club sono due allenatori sono tranquillissimi: Pep Guardiola, del Barcellona, la squadra più forte al momento; e Sir Alex Ferguson: il suo Manchester United, come al solito vince e si prepara a farlo ancora. Lui sta lì dal 1986 e, secondo i conteggi dei giornalisti inglesi, ha visto la bellezza di quasi 200 esoneri in carriera, che diventano quasi 1.000 considerando anche i tecnici minori. Un'onta che il baronetto scozzese alla corte dei Diavoli Rossi sembra davvero destinato a non subire mai.

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