Ci rivediamo a giugno

È lapidario Marcello Lippi, che parla mentre sta partendo, con il suo assistente Ciro Ferrara ed il segretario della nazionale Mauro Vladovich, da Londra per Dublino dove vuole dimenticare il Brasile osservando l'Irlanda di Trapattoni. Sì, perchè il prossimo nemico, quello di un confronto che avrà mille suggestioni, sarà proprio l'ex nocchiero azzurro vincitore di mille battaglie con Juve ed Inter e poi anche con il Bayern. È all'ennesima tappa della sua lunghissima carriera, quella che l'ha portato a sedere sulla panchina di una nazionale che vuole «scippare a quella del rugby (l'unica veramente unita, in cui giocano anche gli irlandesi del nord) il primato di squadra più amata dell'isola verde. Chi meglio del Trap, e dei suoi aiutanti Tardelli e Liam Brady, per sognare un «pesce d'aprile (si giocherà mercoledì 1) ai danni dell'Italia nello stadio di Bari? Gli azzurri rimangono largamente favoriti nel loro girone, e prima dell'Irlanda dovranno pensare al Montenegro (il cui staff tecnico e dirigenziale, Savicevic compreso, ieri era a Londra a spiare l'Italia) nella sfida del 28 marzo a Podgorica, però è meglio non fidarsi.Ecco perchè Lippi più che ripensare alla sconfitta con il Brasile preferisce puntare sul futuro: il Mondiale non è ancora conquistato e l'Irlanda è meglio studiarla, per capire quanto sia migliorata grazie a Trapattoni. Poi al momento giusto, quindi di fare le convocazioni, il ct terrà conto delle indicazioni che gli ha dato il confronto con la Sele?ao all'Emirates Stadium, dove, come ha giustamente sottolineato lo stesso Lippi, a qualche azzurro è mancata la personalità giusta. Azzurra ha subito troppo il fascino di giocare contro la squadra dei maestri del calcio, e di eccessivo timore reverenziale hanno sofferto i vari Pepe, Montolivo e Legrottaglie: un'Italia-Brasile non capita spesso di giocarla e rimane un'esperienza unica. Però sarà meglio abituarsi, visto che di sfide con il Brasile in questo 2009 potrebbero essercene tre: in Sudafrica a giugno c'è la Confederations Cup, che prevede il 21 giugno a Pretoria la rivincita del match di Londra. Poi le due nazionali più titolate del mondo potrebbero ritrovarsi in finale, per l'eventuale terzo atto. Diventa quindi ancor più interessante la risposta data da Lippi alla domanda di un giornalista inglese. Il ct aveva appena finito di dire che «ora servirà trovare una condizione migliore e recuperare alcuni giocatori importanti» che subito gli è stato chiesto se potessero essere Del Piero e Cassano. «Può essere», è stata la replica di Lippi che si presta a mille considerazioni, pur tenendo conto dei continui progressi di Giuseppe Rossi, evidenziati anche a Londra, dove quasi 27 anni dopo Pablito un altro italiano con quel cognome ha rischiato di far piangere la numerosa torcida. Chissà che non accada in Sudafrica, fra quattro o, meglio ancora, 16 mesi.