Un Palermo al bacio
Furore e agressività che i siciliani dovranno esportare anche in trasferta per essere completi. Nelle gambe e nella testa del Napoli pesano i quattro punti di gennaio, i 120' contro la Juventus e l'esclusione dalla Coppa Italia, e un febbraio che continua con il segno negativo. Sempre più giù in classifica per mano del Palermo che si porta a quota 35 contro 34. Per il Napoli è la settima sconfitta consecutiva lontano dal San Paolo, il problema trasferta c'è così come quello degli attaccanti che non segnano né su azione né su punizione né per sbaglio. Si parte da una rivoluzione storica per Reja che abbandona la difesa blindata a tre per un inedito 4-3-1-2 esperimento prospettico per l'inserimento di Datolo nel ruolo di sinistro interno di centrocampo. Dopo questo posticipo è sempre più urgente trovare delle novità per riprendersi in campionato e l'argentino potrebbe imprimere la svolta necessaria. Maggio e Aronica, ex Palermo, sono gli esterni bassi, mentre Hamsik si sistema dietro le punte. Nel Palermo due assenze di rilievo: Carrozzieri in difesa e soprattutto Liverani, il maestro in grado di dettare i tempi. Così Nocerino va in cabina di regìa e Simplicio fa il trequartista dietro a Miccoli e Cavani. La dea bendata ama gli audaci e i rosaneri vengono subito premiati per la partenza a razzo. Sotto rete rinvio di Aronica sulla caviglia di Migliaccio che beffa Navarro (2'). Il Palermo arriva sempre prima su ogni mattonella del campo a fronte di un Napoli lento e macchinoso. Al 14' Miccoli irrompe sulla sinistra, Cannavaro commette l'errore di farlo girare e il folletto siciliano, imbattibile nell'uno contro uno, serve Simplicio che da pochi passi infila Navarro con la complicità del palo interno. È buio pesto per gli uomini di Reja alle prese con il nuovo assetto tattico e con la poca qualità tutta concentrata in Lavezzi e Hamsik. I due giocatori che fanno la differenza. È lo slovacco al 42' del primo tempo a riportare in corsa gli azzurri inventandosi la sua nona rete stagionale. Sulla sinistra dal limite dell'area scocca un diagonale di ottima fattura sul secondo palo dove Amelia non può arrivare. Il secondo tempo sveglia il Napoli, Reja capisce che i rosanero sono affaticati e chiede di alzare il pressing. Tra i palermitani si avverte la mancanza del regista Liverani e Ballardini prova a portare a casa il risultato infoltendo il centrocampo con gli ingressi di Guana per Simplicio, Succi per Miccoli autore di un gran primo tempo e l'ex partenopeo Savini al posto di Bresciano in ombra. Le occasioni si sprecano come quella di Succi o di Cavani che su errore di Blasi spara in tribuna il possibile 3-1. Il suo dirimpettaio Reja mescola le carte gettando nella mischia Zalayeta, Pazienza e Pià. In verità le idee si fanno ancor più confuse. Anche se Lavezzi continua a cercare il pari: al 40' e al 46' quando viene ostacolato involontariamente da Pià in area di rigore. Il fischio di Saccani sigilla la bravura di Ballardini e la crisi dei partenopei: cinque gare, un punto. Tra una settimana c'è il Bologna in casa e questa volta sarà assolutamente vietato sbagliare.