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Rossi applaude i suoi giocatori «Siamo vivi»

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Alle 20.30, tutti a casa, da domani si inizierà a preparare la prossima sfida casalinga in programma sabato prossimo nell'anticipo contro i granata. Qualche minuto prima il tecnico biancoceleste nella «pancia» dello stadio di Firenze aveva provato a incassare la delusione per la quarta sconfitta consecutiva. «Meritavamo di più - esordisce Rossi - sono davvero dispiaciuto perché la nostra prestazione è buona ma torniamo a Roma senza punti». Prova a rilanciare un progetto che l'undicesimo posto in classifica ha ridimensionato: «Siamo una squadra viva, abbiamo concesso poco sui calci piazzati, anche in dieci non ci siamo disuniti e se c'era una squadra che doveva vincere, era la Lazio. Loro hanno buttato solo il pallone avanti per Gilardino, per il resto abbiamo rischiato pochissimo fallendo numerose palle gol create nel corso dei novanta minuti». Analisi perfetta anche se un peso decisivo ha avuto l'arbitraggio, fiscale solo con i biancocelesti: «L'espulsione di De Silvestri? Non commento, ma ho visto ammonire Zarate perché lanciava via il pallone e non i giocatori viola che commettevano la stessa infrazione. Ci gira così, mezza gamba dentro (chiaro il riferimento al primo gol del Milan di una settimana fa) oppure fuori cambia le partite. Anche contro i rossoneri aveva giocato bene, poi quell'episodio...». Cerca di rianimare un ambiente depresso: «Abbiamo reagito, dobbiamo ripartire da questa gara senza pensare alla classifica. L'attacco non segna? Si sbloccheranno e solo questione di periodi positivi e di momenti negativi. Matuzalem? Ha giocato bene, per noi è importante il suo recupero». Rossi passa e chiude un'altra domenica nera. Ma stavolta non è colpa sua o della squadra, ma solo di un destino crudele. Lui.Sal.

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