Juve, la fortuna fa novanta
Poulsen l'autore della rete decisiva in pieno recupero
Così, dopo avere prima applaudito e poi rimproverato Iaquinta per un'espulsione tanto giusta quanto ingenua (maglietta tolta dopo il gol, secondo giallo sacrosanto per un intervento a forbice sotto gli occhi dell'arbitro), Ranieri si inventa una domenica di passione condita da quello che anni fa era il «cul de Sac», ovvero dell'Arrigo nazionale. E quindi: traversa di Baiocco appena dopo il pareggio (meritato) di Morimoto, mani non visto in area di Marchionni («è vero, l'ha toccata con un braccio - ha ammesso Ranieri - forse l'arbitro non l'ha visto perché era impallato. Non facciamo però il bene del calcio se tutte le volte stiamo a sottolineare gli episodi. Dobbiamo prendere la buona fede nelle decisioni arbitrali: anche a noi è successo di subire degli episodi e non sono venuto a lamentarmi») e, dulcis in fundo, la perla di Poulsen. Mandato in campo - lui e non Del Piero - per difendere il pareggio e invece gentilmente omaggiato in mezzo all'area da un liscio di Terlizzi. Insomma: l'Inter resta a + 7 e, al termine di una domenica così, non resta che accendere un cero. «Non avevo interpretato questa partita come l'ultimo appuntamento possibile per salire sul treno scudetto - ha spiegato Ranieri - Cercavo di ritrovare la squadra: nelle ultime partite avevamo perso la quadratura consueta che ci aveva permesso di fare bene. Abbiamo fatto una buona partita, in 10 contro 11 e contro un Catania che non si è mai arreso. Sono soddisfatto, per forza di cose. Poulsen? Ha segnato un gol molto importante, per sé e per la squadra. Sta recuperando, aveva già fatto bene contro il Napoli in Coppa Italia giocando 120'. Dobbiamo recuperare pian piano i nostri ex infortunati: ho voluto dare minuti anche a Tiago, che ha disputato un'ottima partita e che ci sarà utile di qui in avanti». Come Del Piero e Trezeguet, ieri rimasti a guardare: «David rientra da un infortunio grave, devo dargli minuti ma senza esagerare, aveva già giocato un'ora contro il Napoli in Coppa Italia. Del Piero aveva fatto due ottime partite, mi sembrava giusto dare spazio a Iaquinta che sta ritrovando la condizione». Peccato abbia rovinato tutto con un rosso ineccepibile: «Il secondo cartellino ci sta tutto, di sicuro non vanno prese le ammonizioni per esultare dopo un gol. Non ha senso fare gol per poi lasciarci in dieci. Si è scusato, ma deve cercare di rimanere più sereno». Una lavata di capo in tutto e per tutto, alla fine. Anche perché, in una stagione in cui gli infortuni sono più numerosi dei cinesi in metropolitana, farsi fermare dal giudice sportivo non suona proprio come il massimo dell'intelligenza.