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Disastro Italrugby

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La decisione di provare Mauro Bergamasco nel ruolo di mediano di mischia pesa come un macigno sul punteggio finale. Almeno due, se non tre, delle cinque mete subite dagli Azzurri trovano origine nella scarsa attitudine di Bergamauro ai fondamentali del ruolo. La prima, giunta al 2' comincia con un brutto lancio in touche di Ongaro che regala l'ovale agli inglesi nei 22 metri italiani. Dopo tre fasi il pallone giunge a Goode che calcia per sé stesso e plana in meta prima dell'arrivo di Masi. La seconda arriva grazie all'istinto di Mauro che agisce su una ruck da terza linea entrando sul raggruppamento. La palla schizza fuori, il nostro n.9 è assorbito dal punto di incontro a terra e Haskell raccoglie l'ovale per servire Ellis. Il mediano di Leicester ringrazia e vola sull'out a marcare la più facile delle mete. La terza, che decreta il colpo di grazia alla carriera da mediano di mischia di uno dei migliori flanker europei, nasce dall'ennesimo passaggio alto di Bergamasco che scavalca Garcia permettendo a Flutey di marcare indisturbato. Al 28' siamo già sul 19-0 e il match è segnato ma sarà bene chiarire subito un punto. Mauro Bergamasco va elogiato per il coraggio e la disponibilità con i quali si è prestato al sacrificio per il bene comune, la responsabilità del fallimento non è certo sua. A questo punto l'Italia, scossa da un superbo Sergio Parisse, cerca di rimettere in piedi un tentativo di gioco ma i problemi sono molti. A cominciare da una rimessa laterale disastrosa. Ben sei, al termine, le touche perdute dagli Azzurri, molte lanciate con grande rischio sull'ultimo blocco di salto. L'Inghilterra incassa i regali degli ospiti e conduce nonostante un Goode insufficiente (5/9 al piede per lui), fischiato dagli 81.242 spettatori di un Twickenham deluso dalla squadra di Johnson, brutta nonostante la vittoria. Un piazzato di Goode e due di Mc Lean, subentrato a Marcato costretto ad uscire da tre «carezze» delle terze linee avversarie, fissano il 22-6 dell'intervallo. Nel secondo tempo Mallett sostituisce Bergamauro con Toniolatti e il gioco azzurro scorre più fluido, anche se sono troppe le occasioni fallite dai giocatori italiani per riaprire una partita nata male. Il pubblico, prima di sfollare festante verso i pub di Richmond, fa in tempo a vedere altre due mete inglesi, di Ellis al 55' e del veterano Cueto al 78', oltre a quella della bandiera per l'Italia di Mirco Bergamasco che al 72' «vendica» il fratello in capo ad una caparbia e prolungata azione degli Azzurri. Ora una settimana di lavoro a Roma prima di esordire al Flaminio contro l'Irlanda. La speranza è che sia sufficiente a Mallett per ritrovare un filo che sembra essersi spezzato sul prato di Twickenham.

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