Roma, ora è allarme rosso
Dopo Cassetti è toccato a Riise, ieri, puntuale, si è fermato Cicinho. Uno scontro con Filipe nella partitella che ha chiuso l'allenamento mattutino, il colpo proprio sul ginocchio destro già operato, l'urlo di dolore e il pronto intervento dei medici che lo hanno portato via dal campo con la macchinetta. Poi la corsa insieme al dottore Luca Pengue a Villa Stuart, dove la paura si è trasformata in sollievo. Il bollettino dopo la risonanza magnetica parla di trauma distorsivo e gli esami «non hanno evidenziato problemi acuti in atto». Il ginocchio non si è gonfiato, i legamenti non hanno subìto danni e il dolore in serata era già diminuito. Tradotto: Cicinho è in dubbio per il Genoa ma non si può escludere il suo recupero. Il medici hanno deciso di sottoporre il giocatore ad accertamenti visto che l'arto interessato era quello operato a settembre 2006. Oggi si valuterà se è il caso di forzare i tempi per riconsegnare il giocatore a Spalletti. Che non ha la minima intenzione di «richiamare» Panucci per far fronte all'emergenza. E lo dimostra l'attenzione con cui il tecnico si è dedicato ieri all'addestramento di Motta (ieri per lui visite mediche insieme a Diamoutene, oggi presentazione in coppia). Al termine della seduta Spalletti si è fermato sul campo con il nuovo acquisto per una lezione tattica. Se Cicinho dovesse alzare bandiera bianca, sarebbe proprio Motta il favorito per il posto da titolare a destra in difesa, completata da Mexes, Juan e Tonetto. L'altra soluzione è l'arretramento di Taddei in difesa. In quel caso sarebbe Perrotta a giocare a centrocampo con De Rossi e Brighi. Qualche metro più avanti partirà Pizarro, che ieri si è allenato senza problemi. Davanti torneranno Totti e Vucinic, con Baptista utile jolly da tirare fuori al momento opportuno. Niente da fare, invece, per Menez, ancora frenato dalla pubalgia. Il ct francese Domenech è stato costretto a depennarlo dalla lista dei convocati per l'amichevole con l'Argentina mentre ha chiamato Mexes. Totti ha voglia di infrangere un tabù: non ha mai segnato al Genoa. Anche Vucinic sta bene e proverà a riprendere il «discorso» interrotto a Napoli. «Dobbiamo continuare a giocare come nell'ultimo periodo - ha detto il montenegrino alla rivista ufficiale giallorossa - per adesso non ci fissiamo un obiettivo preciso. L'Arsenal? Un avversario alla nostra altezza anche se loro hanno tanti talenti». Ma prima di Adebayor bisogna vincere il confronto con Milito. Che è influenzato ma da Genova assicurano: ci sarà.