Panucci, scuse respinte
{{IMG_SX}} Ma si è ben guardato di confrontarsi direttamente con i dirigenti e soprattutto di citare Spalletti, ossia la persona con cui ha litigato. In queste poche righe dettate all'Ansa il difensore ha provato a ricucire lo strappo: «Chiedo pubblicamente scusa ai tifosi, alla società e ai miei compagni per il mio comportamento in occasione della partita di Napoli. In merito alle mie dichiarazioni quando ho espresso il mio desiderio di andar via da Roma - ha aggiunto Panucci - sono state dettate dall'eccessivo nervosismo, sono a Roma da otto anni e farò in modo di onorare i colori giallorossi fino alla fine. Desidero ringraziare i tifosi e i compagni che mi sono stati vicini, ma con questo non voglio esimermi dalle mie responsabilità o trovare giustificazioni al mio errore. Come sempre ho fatto nella mia vita mi assumo tutte le responsabilità e mi rimetto a disposizione della società e dello staff tecnico per questo finale di stagione». Le parole del difensore sono state accolte in maniera piuttosto fredda dalla società che le aspettava prima e avrebbe preferito sentirsele dire a voce e non attraverso un comunicato. «La sua posizione non cambierà, deciderà il tecnico» fanno sapere da Trigoria. La Sensi, infuriata, si aspettava almeno una telefonata del giocatore che non è arrivata. E Spalletti cosa pensa? Per lui cambia poco, a maggior ragione dopo che Panucci lo ha «dimenticato» nelle scuse. Il tecnico ha preteso la sua esclusione dalla lista Uefa, andando contro una parte (minoritaria) dei dirigenti che tuttora spera in un riappacificamento. Ma Spalletti non intende tornare indietro: Panucci resta fuori. Il difensore, dal canto suo, è stato «costretto» a chiedere scusa dopo aver provato in tutti i modi a trovarsi un'altra squadra nel mercato di gennaio. Il gesto di Napoli è stato la punta di un iceberg: il malumore nasce dal mancato rinnovo di contratto, con la Roma che gli offriva la metà dell'attuale stipendio per un altro anno mentre il giocatore a quelle cifre si aspettava almeno un biennale. Ieri si è allenato con i compagni, ma solo nella seduta del mattino: si è mostrato sereno e sorridente. Una maschera. L'ambiente giallorosso è spaccato. Nel dibattito tra i tifosi sta salendo il coro degli «sdegnati» dal comportamento del giocatore: per loro il comunicato di ieri suona come una presa in giro. Un esponente di spicco della curva Sud ha avvertito ieri il giocatore attraverso la radio che «uno striscione scritto da un gruppetto di persone non rappresenta il pensiero di una città» e ha minacciato di voler «mandare Panucci via da Trigoria a calci in c...». Roma è anche questa.