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Alessandro Fusco L'aula Giulio ...

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In termini di seguito, appeal sugli sponsor e crescita dei tesserati il rugby ha conosciuto, in questi anni, un vero boom. Come sottolineato dal presidente del Coni Petrucci, presente all'evento con il sottosegretario del Governo con delega allo sport Rocco Crimi, la Federazione Italiana Rugby guidata da Giancarlo Dondi è un modello all'interno dell'organizzazione dello sport italiano. Il fenomeno è, quanto meno, singolare se si pensa che l'Italrugby vince, più o meno, una partita ogni dieci. Eppure i biglietti del Flaminio, ampliato fino a 34.000 posti, vanno esauriti in poche ore, gli sponsor fanno la fila e i ragazzini affollano i vivai delle società italiane. Merito del modello educativo e del sistema di valori offerti da una disciplina che si fa largo anche da noi. Sotto l'aspetto tecnico, quello che sta per partire si preannuncia come uno dei tornei più incerti degli ultimi anni, anche se per la vittoria finale tutti puntano sul Galles. I Dragoni Rossi, campioni in carica, sembrano in effetti la squadra più omogenea e con meno problemi e vedono crescere le proprie quotazioni anche per le incertezze della Francia e dei limiti dell'Inghilterra. L'Irlanda è alle prese con un rischioso ricambio generazionale mentre la Scozia, rivale diretta degli Azzurri, cresce. Parisse e compagni lavorano duro alla Borghesiana con i problemi di sempre. L'Italia ha pochi elementi di livello internazionale in alcuni ruoli chiave. A mediano di mischia ci affidiamo a Canavosio, mentre Marcato sembra ormai padrone della maglia n.10. In questa edizione l'Italia giocherà tre match in casa, tutti al Flaminio. Il 15 febbraio con l'Irlanda, il 14 marzo con il Galles e il 21 marzo con la Francia. Tutti i match del Torneo andranno in onda in diretta su La7 per l'ultima stagione. Dalla prossima il Sei Nazioni traslocherà su Sky.

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