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Ora Collina è sotto assedio

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Consapevole, come certi allenatori, che dopo prestazioni del genere la nota più lieta è che si torna in campo dopo tre giorni e ci si può rifare. O, con questi chiari di luna, si può sbagliare ancora di più. Tra sabato e domenica gli arbitri sono riusciti nella non facile impresa di scontentare (quasi) tutti. L'esempio più illuminante sono state le recriminazioni uguali e contrarie di Mourinho e Mazzarri al termine di Inter-Sampdoria. Entrambi si sono sentiti danneggiati dalla direzione di Celi. Alla fine il giudice sportivo si è scagliato soprattutto contro i nerazzurri, squalificando per un turno Mourinho - espulso durante la gara - e per tre turni Adriano, grazie alla prova tv che ha svelato il gancio rifilato dal brasiliano a Gastaldello. L'Inter, al proposito, ha annunciato un ricorso d'urgenza che sarà discusso oggi. È il succo di una gara nervosa sfuggita di mano a Celi fin dal primo minuto. Ma è solo una goccia nel mare. Nel week end è successo di tutto. Rigori inesistenti assegnati a ripetizione, gol in fuorigioco, gol regolari annullati, falli gravi non sanzionati neanche col giallo. Un sequenza di sviste da dilettanti allo sbaraglio. Sul banco degli imputati lui, Pierluigi Collina. Tanto stimato da arbitro, quanto denigrato da designatore. Soprattutto dall'opinione pubblica, basti pensare che in un sondaggio lanciato da Quotidiano.net, il 75% degli intervenuti ha chiesto le dimissioni dell'ex arbitro. Facendo eco alle proteste dei Della Valle, che al designatore hanno chiesto di dare spiegazioni alla città di Firenze, e del presidente della Reggina Foti. Collina si consola con la difesa d'ufficio del mondo istituzionale del calcio. Carraro, ex presidente della Ficg, lo definisce «persona capace che si è incaricata del compito gravoso del rinnovamento». Ma, suggerisce, «bisognerebbe introdurre i giudici di porta per limitare gli errori». «Il designatore - gli fa eco Giancarlo Abete - ha intrapreso un percorso difficile. Ci vuole qualche errore in meno, certo. Ma bisogna lavorare per migliorare alcune norme oggi difficilmente interpretabili come quella del fuorigioco». La stessa posizione dell'ex arbitro Casarin, che denuncia come tutti i cambiamenti applicati negli ultimi anni alla regola dell'offside, abbiano confuso ulteriormente i direttori di gara. Nessuno dice che i problemi maggiori derivano da una generazione di arbitri meno preparata e più insicura della precedente. Che, spesso, disattende le direttive dello stesso designatore. Se Collina chiede di fischiare di meno, domenica si sono dati rigori per contatti quasi inesistenti. Se si stabilisce che, in caso di fuorigioco dubbio, non bisogna interrompere l'azione, ecco i gol regolari annullati a Gilardino e Milito. E, sintomo massimo di mancanza di personalità, se proprio si deve sbagliare, meglio non danneggiare i più forti.

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