Facciamo che la «scelta» di Amauri in azzurro dipenda da noi

Però ci sono state parentesi nere, quando la rincorsa al nazionalizzato aveva assunto aspetti frenetici: fino a determinare, nel 1958, l'unica esclusione dell'Italia da una fase finale del Campionato del Mondo. Così che non suscita particolare entusiasmo, una sensazione personale che però è abbastanza diffusa, la notizia che Amauri potrebbe «adattarsi» a rispondere presente a una eventuale chiamata di Marcello Lippi. Dunga infatti non lo ha convocato per l'amichevole londinese del suo Brasile con l'Italia. Con doverosa comprensione per un tecnico che può disporre di una schiera sontuosa di attaccanti. Si era reso disponibile, lo juventino, per una convocazione in azzurro, sempre però che la sua vera patria lo avesse trascurato. Adesso l'ipotesi si concretizza, però la parte della seconda scelta non si addice particolarmente a una squadra che è campione del mondo in carica. C'è già Camoranesi, sul cui reclutamento si può discutere, senza però dimenticare che l'argentino con ascendenti italiani (connotato che Amauri non può sbandierare) aveva espresso da sempre la sua aspirazione a vestire l'azzurro. Con le parentele acquisite, probabilmente si viene a perdere molta di quella credibilità finora blindata dai risultati.