L'Inter riparte ma non convince La Roma c'è
Stavolta, nonostante qualche discussione su contatti non limpidi in area, non ha avuto assistenze arbitrali, anzi le ripetute manate in faccia propinate da Pazzini e Del Vecchio avrebbero meritato il rosso. Il solo espulso è stato invece Mourinho, contento lo stesso. L'avessero preordinata con le mani, i romanisti, la successione di risultati che hanno segnato la domenica, non avrebbero saputo far di meglio. Un quinto posto in linea con il Napoli è il prodotto di un turno gratificante: per le squadre in trasferta e per chi considera i gol fattore fondamentale per lo spettacolo. Senza andare tanto per il sottile quando si tratta di distinguere tra i meriti di chi segna e le vacanze mentali: di chi li prende e talvolta anche di qualche altro che dovrebbe garantire imparzialità di giudizio. Per la Roma, il viaggio a Napoli rappresentava un'opportunità preziosa di svolta, un ritorno agli antichi valori di gioco e di classifica, una meno precaria visione di approdo alla zona europea. Resisteva da tempo immemorabile, quel San Paolo ancora orfano di tifosi giallorossi, le felici intuizioni di Spalletti hanno ridotto una roccaforte inviolabile a fragile castello di carte, ci sta tutta la vittoria, ci sta tutto anche il perentorio punteggio finale. Ridicolo riportare l'esito del match, come ha fatto qualche commento di parte, al mancato intervento del guardalinee sul gol di Mexes che ha sbloccato il risultato, non era agevole scorgere la maglia del romanista qualche centimetro al di là dei difensori. Ancora più ridicolo affermare, come ha fatto quel Massimo Mauro per il quale ogni aggettivo è stato già speso, paragonare l'episodio ai due metri di fuorigioco di Samuel e Maicon che avevano regalato la partita di Coppa Italia all'Inter. Anche perché di questo genere di aiutini la Roma non ne ha conosciuti tanti, neanche nelle ultime stagioni quando il suo ruolo avrebbe preteso il diritto alla suggestione riservata a tutte le altre squadre di primo rango. Spalletti non ha rischiato Totti, sfidandone l'inevitabile malumore, ha schierato una formazione in grado di garantire ampia sostanza, nessuno è mancato all'appello come testimoniano le alte valutazioni individuali. Unica nota stonata, il rifiuto della panchina da parte di Panucci: con il rinnovo in corso d'opera, forse è finita l'avventura romana di un giocatore che comunque merita incondizionata gratitudine. Morale alto verso il turno di metà settimana, hanno steccato tutte le squadre di seconda linea, il Milan appartiene già a un'altra dimensione, almeno per il momento. Ha rimediato un punticino il Genoa, fermi Fiorentina e Napoli, fragoroso il tonfo della Lazio che non è nuova a questo tipo di blackout. segue a pagina 24