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SAVINO Prima le polizze oggi le procure

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Stagione 1987-'88, Lazio terza e promossa in A. «Una cavalcata fantastica - racconta Savino - Fascetti ha saputo proteggerci quando le cose non andavano bene. Poi, nel girone di ritorno abbiamo preso il volo. Era inevitabile, quella squadra aveva giocatori di categoria superiore: Monelli, Galderisi, Pin, Caso, Muro». Già, la serie A. Il grande rimpianto di Savino che non l'ha mai giocata. Con la Lazio segnò 8 reti ma stranamente non fu confermato. «L'allenatore era con me, ma la società aveva altre idee». Lasciato il calcio, i gol di Savino sono diventati le polizze vita e i piani pensionistici. «Entrai in una compagnia di assicurazioni gestita da amici, a Vicenza, dove vivo con mia moglie e i miei due figli di 16 e 12 anni». Finché a due passi dalla sua abitazione vicentina è arrivato Manfredonia. «È curioso, quando giocavo con la Lazio, lui era nella Roma. Ora siamo finiti a lavorare insieme. Offriamo consigli e assistenza legale a tante giovani promesse, come Costikele del Modena, Arma e Moro della Spal». Con il cuore, Savino è sempre vicino alle sue ex squadre. Il Vicenza, il Legnano, la Lazio. A cui oggi mancherebbe proprio un Savino: «Se i centrocampisti si inserissero di più, chissà che classifica».

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