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Dario Nicolini MILANO Non ...

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Sta di fatto che Josè Mourinho per la sfida secca di coppa Italia contro la Roma vol vedere una reazione, e soprattutto niente scuse. «Se il problema è fisico non è una mia responsabilità. Stiamo lavorando correttamente, e la mia squadra deve essere pronta a giocare tre partite in una settimana». E questo dovrà fare. Con la secondo, oggi con la Roma, che è di sicuro l'ostacolo più ostico. Considerato il valore dei giallorossi, che Mou conosce e teme. «La Roma è una grandissima squadra - spiega il tecnico di Setubal. Quando all'inizio è stata in difficoltà, io sono stato tra i pochi a dire che era una squadra da vertice, in corsa per vincere qualcosa d'importante grazie alla qualità dei suoi giocatori e del proprio allenatore». A preoccupare maggiormente Mou però sono i suoi, dopo Bergamo. Perché «solo due volte negli ultimi nove anni di carriera ho sentito un sentimento così negativo. La prima è stata col Porto, nel 2001. Perdemmo 3-0 a Lisbona col Belenenses. La sconfitta successiva però arrivò solo nel 2003, quando eravamo già campioni di Portogallo». Il Portogallo però non è l'Italia. E, a cominciare da stasera con la Roma, non sarà così facile. Intanto sul fornte mercato il Tottenahm, ultimo nella classifica di Premier League, è pronto a uno sforzo economico pur di aggiudicarsi un difensore centrale: e Burdisso e Materazzi sono i primi obiettivi degli Spurs. Mourinho ha ripetuto anche ieri che la rosa nerazzurra va sfoltita, e se l'idea Rivas-Bologna dovesse sfumare cedere l'argentino potrebbe venir preso seriamente in considerazione. Nove milioni di euro non sono pochi, e anche se l'epurato di turno è Cordoba l'ex centrale del Boca Juniors nel gradimento di Mourinho è ai minimi storici.

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