Simone Pieretti s.pieretti@iltempo.it Lazio-Juve il giorno ...
Tutti contro tutti, con le immagini di Mediaset Premium «taggate» e commentate istante per istante. Il coro sembra più che altro univoco: hanno sbagliato tutti. Il primo ad essere messo sul «banco degli imputati» è stato il tecnico Rossi, reo di aver sbagliato il cambio. A detta della stragrande maggioranza dei tifosi laziali, l'argentino sarebbe dovuto rimanere in campo. L'errore di Rossi, condiviso quasi all'unanimità, è stato maggiormente rimarcato dall'esito del risultato finale e dal fatto che la Lazio, nell'era Lotito, non è mai riuscita a superare una grande squadra in campionato. Il discorso, tuttavia, non può non spostarsi sull'atteggiamento tenuto dall'argentino al momento del cambio che è arrivato ad essere quasi irrispettoso nei confronti del tecnico stesso. Poi Zarate ha ringraziato i tifosi della Curva Nord che lo stavano acclamando prima di rimettersi seduto e lanciare un porta cerotti bianco a ridosso del terreno di gioco in segno di stizza. A quel punto, Tare si è alza ed è inizia il siparietto che tutti hanno avuto modo di vedere. Il dirigente che si rivolge in maniera brutale verso il giocatore, gli mette una mano sulla spalla spingendolo contro la spalliera della panchina trovando la reazione veemente e verbale del calciatore. I tifosi, pur condannando l'atteggiamento tenuto dal giocatore, criticano il comportamento di Tare, esageratamente esasperato. Le le critiche arrivano soprattutto perché il dirigente - probabilmente pagando la sua inesperienza - ha una reazione fuori luogo davanti alle telecamere, sotto gli occhi di tutti. Una brutta pagina di Lazio, una frattura che dovrà essere ricomposta al più presto. «Zarate ha chiesto scusa» si è limitato a dire il dirigente senza soffermarsi sull'atteggiamento tenuto da se stesso. Fra due giorni c'è il Torino, una partita fondamentale, decisiva: in palio c'è una semifinale di coppa Italia alla portata dei biancocelesti. Ma per passare il turno Rossi dovrà contare su tutti i suoi effettivi, Zarate compreso. E' lui, infatti, il protagonista assoluto in questa prima parte della stagione. Per l'argentino parlano i numeri, ed è un dato oggettivo: otto gol in campionato, uno in coppa Italia e sette assist vincenti. Dati che non temono confronti: Zarate è un calciatore decisivo, che ha trascinato la Lazio a quattro punti dalla zona Champions. Il tecnico lo sa bene, e per questo dovrà cercare di addolcire il suo rapporto con il talento argentino, ignorato, o quasi, nel precampionato ed escluso nel primo confronto ufficiale della stagione in Coppa Italia col Benevento. In quell'occasione giocò Makinwa con il talento sudamericano in procinto di fare la valigia e tornarsene a casa. Ci pensò il presidente Lotito a risolvere la situazione: tre giorni dopo Zarate era titolare a Cagliari. Da qui in poi, è una storia che conoscono tutti.