L'anti-Siena

77-88 il successo della Virtus, in vantaggio dalla palla a due iniziale, che è anche il sesto nel percorso netto tra i confini nazionali che la squadra ha collezionato dall'avvento di Gentile in panca. Merito del tecnico casertano, merito delle scelte di Bodiroga, merito di un gruppo che s'è compattato nel momento più difficile trovando al proprio interno le risorse per rimettersi in corsa dopo un pokerissimo di cinque capitomboli consecutivi che avevano portato all'addio di Repesa. Anche in terra di Brianza la griffe è stata del collettivo. Certo, spicca la prova del solito monumentale Hutson (20 punti, 7 rimbalzi, 4 recuepri, 1 assist e 9 falli subiti), così come quelle di Jaaber e De La Fuente, micidiali nell'avvio che ha scavato il solco. Ma determinante è stata anche la saggezza, guarnita dal talento, di Becirovic, così come hanno puntellato con giocate da sottolineare Datome, Giachetti e Gigli. In difficoltà Brezec contro lunghi troppo mobili per il suo corpaccione mentre fanno notizia i 40' di Jennings in panchina per scelta tecnica. Ma queste sono cose che Gentile e il bimbo d'oltreoceano chiariranno nello spogliatoio. Schizzata subito via, grazie a un Jaaber ispiratissimo e a De La Fuente suo degno compare, Roma ha toccato subito il + 15 (9-24) e non ha mai mollato le redini. In difesa i tentacoli capitolini hanno azzittito l'atteso Gaines, mentre Rich ha messo qualcosa nel paniere a partita chiusa. Il solo Eleder ha cantato e portato la croce ma la Ngc non ha mai dato l'impressione di poter impensierire. Così al Virtus ha gestito arrivando ad un finale senza patemi. E dopo tre supplementari di fila questa è la notizia. In attesa di Caserta i riflettori sono puntati sulle urne di Barcellona, oggi, per il sorteggio delle Top 16 d'Euroelga, e di Bologna domani per sapere quale futuro attende la Virtus rigenerata in Coppa Italia.