Spalletti: «Occhio al Torino»
Così Spalletti, alla vigilia di quella che definisce una partita «insidiosa», si ritrova a dover lanciare l'allarme e chiedere concentrazione ai suoi per continuare a rincorrere quel quarto posto che vale la Champions. Ieri si è bloccato anche Vucinic che si va ad aggiungere a Doni, Totti, Tonetto, Montella, e Okaka e allo squalificato Perrotta. Così il tecnico giallorosso dovrà fare i conti con l'ennesima emergenza: cosa che, tra l'altro è culminata proprio con il licenziamento di Brozzi. «Sarà una partita insidiosa ma che dobbiamo vincere per continuare a risalire la classifica. Noi abbiamo comunque un organico che può sopperire alle assenze». Ma, inevitabilmente, a tener banco oltre alle vicende relative allontanamento del medico sociale, sono le insidie del City su Kakà: un'offerta stellare, irrinunciabile. «Sono d'accordo con Ferguson - ha detto Spalletti - questa cosa è destabilizzante. Quello che mi domando è: quando ti arriva un calciatore così, che guadagna quelle cifre, come si pone nel contesto della squadra e come ti comporti con gli altri giocatori del suo livello. Con uno stipendio che tocca quelle cifre? Che fai, li adegui tutti o spieghi che lui è intoccabile, così invece di gestire diventi un gestito». Ma non ha dubbi su quali siano le priorità da rispettare. «Penso sia fondamentale l'idea del calciatore, perché il Milan è un club di livello mondiale, tra i più ricchi e quindi potrebbe anche tenerlo. Quindi, quello che dirà Kakà è quello che fa la differenza». E l'ipotetica formazione ideata dal nuovo sceicco del calcio, vedrebbe sulla mediana De Rossi: qui Spalletti è chiaro. «È una domanda che va fatta alla proprietà perché questa è una valutazione che devono fare loro. Detto ciò non c'è stata nessuna richiesta. Niente se e niente ma, andiamo sul pratico. Poi, nel caso arrivasse un'offerta, allora analizzeremmo il problema». Già, intanto meglio pensare al Torino e ai sei punti che separano la Roma dal Napoli: prossimo avversario in campionato.