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Pato risolve nella notte di Kakà

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ContestazionePer 90 minuti cori contro la cessione del brasiliano

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La vince il Milan, ma a fine gara sembra che in fondo poco conti, davanti a una prospettiva tragica per i tifosi rossoneri. Che manifestano tutti i dubbi e i rammarichi con decine di striscioni, e una curva sud simbolicamente vuota, nel pre partita, con la scritta «Stiamo ponderando l'offerta». Sarcastico, amaro. Poi è gara, coi brividi veri che arrivano subito. Al sesto Abbiati esce in anticipo su Jovetic, Rosetti fischia rigore ma il guardalinee lo corregge, giustamente. Passa un minuto e al settimo Pato fa il suo quinto, bellissimo gol nelle ultime tre partite. Beckham vince un rimpallo e serve Jankulovski, che di prima la mette per Pato. Gran tiro di collo rasoterra sul palo lungo di Storari: carambola e rete. È il suo momento, e si vede. La bomba dello stesso Jankulovski subito dopo potrebbe già essere un colpo da ko, ma è centrale e Storari respinge. La sfida tra giovanissimi vede Jovetic come protagonista dall'altra parte: è lui il più incisivo, col Milan che rallenta e la Fiorentina che cresce. Controlla meglio il pallone, imposta bene anche se poi, botta di Montolivo centrale a parte, non riesce mai ad andare a concludere. Rischia molto invece, soprattutto sui suoi calci d'angolo. Le ripartenze del Milan fanno paura. Kakà in campo aperto è devastante, e Pato una minaccia costante. Fino alla grande occasione di Beckham a fine primo tempo però, deviata con difficoltà da Storari in corner, non si vede più nulla. E la ripresa ricomincia così: blanda, quasi in surplace. Poi la fiammata viola, improvvisa, al 20°. Cross di Vargas dalla sinistra, Santana in mezzo calcia a colpo sicuro ma Abbiati c'è e salva. Passa un minuto e ancora sulla sinistra si fa vedere Montolivo che anticipa la difesa e prova a metterla al centro: ne esce un mezzo tiro che Abbiati mette in angolo in affanno. Un forcing di due minuti però non può bastare per mettere in crisi il Milan, anche con la difesa non certo ermetica che si ritrova a disposizione. Rivedere in campo Senderos, all'esordio in A, è più che altro una speranza in prospettiva. Veder uscire Pato un rammarico per i tifosi, ma il polpaccio fa male e Dinho non è poi una soluzione così drammatica. Anche perché in una partita del genere i suoi tocchi contano, di fatto Pirlo ha dominato la gara quasi da fermo. La Fiorentina non dà l'impressione di crederci fino in fondo, o di sbattersi troppo per dimostrarlo. Il Milan non chiude mai i conti ma vince, e conta tanto. Sul campo, contro una diretta rivale almeno per il posto Champions. Gli abbracci di tutti a Kakà, alla fine, sanno tanto di addio. Adesso la sfida passa negli uffici della società, sui tavoli del mercato. È la più attesa, e la più decisiva.

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