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Si chiama Mansour Bin Zayed, ed è lo sceicco proprietario ...

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Ecco, quando nel mondo del calcio arriva uno così la crisi mondiale va a farsi benedire. E fanno a farsi benedire tante cose legate al pallone, come il mercato. Prendete l'offerta per Kakà. Il Milan, con Adriano Galliani che puntualizza tutto in ogni circostanza, tace. Perché i signori del Manchester City fanno sul serio: 100 milioni di euro per un calciatore, per quanto bravo, sono una enormità. Anche per una società, come il Milan, che certo non ha problemi nel rimettere in sesto il bilancio. Offerta mostruosa, che unita ai 15 milioni netti all'anno garantiti al giocatori, rasentano l'assurdo. Ma questo è un altro discorso. Sono gli affari dello sceicco Bin Zayed. Quel che resta sul fondo della storia è che il Milan ha ricevuto gli emissari del City; che il papà di Kaka, procuratore del giocatore, sarà a Milano lunedì per fare chiarezza su questa storia. Che di fronte ad un'altra corte, quella del Real due anni fa, il Milan si comportò in un modo diverso: chiusura su tutta la linea. Qui nessuno lo dice ma il celebre yes we can, sembra illuminare i dirigenti del City e quelli del Milan, con la famiglia di Kaka che osserva interessata lo sviluppo della situazione. Dicono che l'unico a negare l'idea dell'ex Pallone d'Oro lontano da Milanello sia proprio il grande capo, Silvio Berlusconi. Innamorato calcisticamente di Kaka ma anche molto colpito dagli atteggiamenti, i comportamenti, la vita fuori dal campo del campione brasiliano. E in fondo è solo lui, Berlusconi sr, a poter dire no all'emiro senza rimpiangere questa risposta per tutta la vita. Eppure, aggiungiamo sommessamente, con 100 milioni di euro pronto cassa compri - come raccontano i siti di mezzo mondo, letteralmente scatenati - Sergio Ramos, Mexes e Adebayor e - ingaggi compresi - ti rimane pure qualche spicciolo per festeggiare l'affare. Perché, come diceva Oscar Wilde, l'unico modo per resistere alle tentazioni e cedervi.

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