"Il quarto posto dipende dalla Roma"
Perché nonostante la stazza e il viso da duro, Julio Baptista non ama stare sotto la luce dei riflettori. Fa quello che gli chiede Spalletti. Il che non sempre risponde alle sue esigenze, ma non importa. Trequartista o prima punta in fondo è uguale. Basta giocare e dare il proprio contributo. E quello offerto contro la Sampdoria è stato determinante: un gol su punizione, un altro in diagonale dopo aver fatto girare la testa a due difensori. È tornata la Bestia. Quella che critici e tifosi aspettavano dalla notte del derby. Anche lì aveva fatto esultare tutti con un altro pezzo del suo repertorio: colpo di testa su cross di Totti e palla in rete. Visibilio e la speranza di rivedere presto altri numeri del genere. Invece l'attaccante si è bloccato a quella gara alternando prestazioni positive ad altre meno convincenti. Eppure dei sei gol messi a segno finora solo uno è stato ininfluente: seconda giornata a Palermo. Baptista aveva aperto le marcature, ma poi quella Roma irriconoscibile perse per 3-1. E giù critiche. Anche al mercato. Perché qualcuno sussurrava che non era lui la punta tanto richiesta da Spalletti. Che nel frattempo andava avanti per la propria strada, cambiando il vecchio e caro modulo per adattarsi meglio alle caratteristiche dei giocatori a disposizione. Julio ha aspettato e ha avuto la sua notte magica, a Bordeaux. Dopo il gol di Gorcouff che rischiava di metter fuori i giallorossi dalla Champions League prima del tempo, ci ha pensato Vucinic ha ristabilire la parità, ma è stata la «Bestia» ad affondare i francesi: anche lì una punizione magistrale prima di chiudere i conti deviando un cross di Taddei. I calci da fermo sono una delle sue specialità. «Al termine di ogni allenamento mi fermo almeno venti minuti per provarli», ha dichiarato l'altra sera. Quando con una doppietta ha portato la squadra più vicina alla zona Champions. Ma non ditegli che è un giocatore decisivo nelle occasioni che contano. «Tutti pensano di esserlo. Con la Samp è toccata a me la fortuna di segnare, ma prima o poi capiterà anche agli altri» ha detto ai microfoni di Sky Sport. Eppure i dati direbbero il contrario. Tutto normale. Come lui, che non parla molto, preferisce farlo con i fatti, quando è chiamato in causa. Contro gli uomini di Mazzarri era l'unico attaccante a disposizione e ha risposto come meglio non poteva. «Crediamo di poter raggiungere il quarto posto, ma dobbiamo fare le cose come si deve. Dipenderà tutto da noi. Se si vinceranno gli scontri diretti contro chi sta più in alto di noi, credo che ce la faremo». Profilo basso, appunto.