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Moggi: restituite gli scudetti ai bianconeri

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Luciano Moggi torna ancora a parlare dopo la sentenza del processo Gea e in vista dell'apertura di quello a Calciopoli alla Procura di Napoli lunedì prossimo: l'ex direttore generale della Juve, nella puntata di Porta a Porta in onda ieri sera su Raiuno, ha lanciato subito qualche stoccata ai nerazzurri. «La Roma non ha vinto il campionato perchè l'Inter è stata portata a vincere l'ultima partita con il Parma, anche se era in svantaggio fino alla fine - ha aggiunto Moggi - la Roma ha combattuto contro queste cose e lo ha fatto fino all'ultima partita. Non sono solo io a dirlo, lo ha detto alcuni giorni fa anche la vedova Sensi. L'Inter sembra la banda degli onesti, ma sono stati condannati per la questione Recoba: sono fatti accaduti, testimoniate dai fatti». L'ex dirigente bianconero poi, ha aggiunto che gli arbitri non sono in malafede: «Non ci sono arbitri comprati, ma sentono il fascino delle squadre più importanti. È sufficiente che ci sia un consigliere federale all'interno delle squadre e loro hanno un occhio di riguardo. Il processo? «Sono qui in tv solo per spiegare le mie ragioni. Le dimissioni? Bisognava difendere la Juve e non Moggi. Io oggi mi pento di aver dato le dimissioni. Ero diventato l'azionista di riferimento del club bianconero. Gli scudetti tolti? Andrebbero restituiti. Sono diventato tutto nella Juve. Moggiopoli è una barzelletta, il sistema Moggi e come lo stile-Juve. Io non sono solo nel processo: ce ne sono circa 30 di altri imputati».

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