Dario Nicolini MILANO Sarà ancora ...
Se Tevez è uno dei sogni di mercato dell'Inter, e Aguero un altro, non sarà solo un caso. Fa solo capire quanto manchi un marcatore ai nerazzurri. Tanto quanto vederli in campo. Dominare fino ai sedici metri, come col Genoa in inferiorità numerica per quasi tutto l'incontro dopo l'espulsione di Biava che è costato anche un rigore inventato per l'Inter, poi sbagliato da Adriano. E poi? Poi tante chance, tutte fuori o parate da un eccelso Scarpi. Che però può tanto perché senza Ibra il più pericoloso dei nerazzurri rimane il solito Maicon: un terzino. Che dopo mezz'ora di rodaggio comincia a spingere sul serio, come sa fare solo lui. Serpentine e dribbling, scatti e tiri. Uno spettacolo. Il Genoa si difende in nove, ma l'Inter non ne sa approfittare davvero. Jimenez è impacciato nella manovra, Crespo è indiavolato, stimolatissimo dalla presenza di Maradona in tribuna, ma la sua voglia matta rimane sterile. E anzi al quarto d'ora, dopo un dominio territoriale netto da parte dell'Inter, il break del Genoa rischia di costare molto caro a Mourinho e ai suoi. Vanden Borre si invola sulla destra, salta (è una notizia) Samuel, poi Toldo e viene anticipato da un incredibile recupero di Muntari, a porta vuota e a un tocco dal vantaggio. Passano tre minuti e la controgiocata di Mesto può costare la gara al Genoa: un passaggio laterale al limite dell'area mette in crisi Biava, costretto al fallo da espulsione per fermare Adriano appena fuori dall'area. L'arbitro sbaglia e dà rigore, che Adriano comunque passa direttamente a Scarpi. Ci rirpoverà per tutto l'incontro, riuscendoci solo dieci secondi prima di uscire, di testa su cross di Maxwell. Una soddisfazione per lui, una festa per i suoi che dura solo tre minuti: il tempo per Rossi di trovare il sette. Tutto da rifare e allora dentro Ibra, che decide nei supplementari. Prima inducendo all'errore Scarpi, per il tap in di Cambiasso. Poi superandolo in tunnel per chiudere la gara. Senza di lui però il nulla. E non può giocare sempre. La partita è vinta, il turno passato. Ma suona tanto come campanello d'allarme questo per Mourinho e l'Inter.