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Parte la rivoluzione per la Celtic League

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Sarà bene ricordare che la Celtic League è un torneo cui partecipano quattro province irlandesi(Munster, Leinster, Ulster e Connacht) quattro superclub gallesi(Ospreys, Cardiff Blues, Scarlets e Dragons) e due scozzesi (Edinburgh e Glascow Warriors). Ora si aprirà una vera e propria gara tra i soggetti che hanno già presentato, più o meno ufficialmente, la volontà di partecipare in base a questi stessi requisiti (Roma, Calvisano, le venete). Vediamo. Le squadre che accederanno, si tratti di Selezioni, Superclub o franchigie dovranno garantire un budget adeguato (7-8 milioni di euro), 700.000 euro tra diritti televisivi (la FIR sta già trattando, n.d.r.) e sponsorizzazioni, uno stadio da almeno 5000 posti per la metà coperti. Inoltre, dovranno mantenere un rapporto collaborativo con lo staff tecnico della Nazionale e annoverare un massimo di cinque giocatori non eleggibili in azzurro. Rimangono molti punti oscuri, il più intricato dei quali riguarda il tesseramento dei giocatori, oggi in forza ai club, che la Federazione afferma di voler garantire economicamente. Intanto Mallett ha convocato trenta giocatori per l'ultimo raduno collegiale dal 25 al 29 gennaio. Per l'1 febbraio la rosa si ridurrà a 24 giocatori che affronteranno il primo impegno del Sei Nazioni contro l'Inghilterra. Fa rumore l'esclusione di Andrea Lo Cicero, popolare uomo simbolo del rugby azzurro degli ultimi anni, mentre Mallett continua a sperimentare. Sono sei i nomi nuovi tra i trenta convocati, tra questi spiccano l'utility-back del Treviso Tommaso Benvenuti (classe 1990, prodotto dell'Accademia FIR) e l'italo-francese Mountariol, 2°/3° linea del Venezia, oltre al talentuoso Giulio Rubini, tre-quarti frascatano punto di forza dell'Overmach Parma.

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