Ancelotti si diverte, Spalletti meno
L'ultimo «atto» è andato in onda nelle rispettive conferenze stampa. «Ancelotti vuole allenare la Roma? E che succederebbe se io dicessi che voglio allenare il Milan?». Interrogativi di Spalletti. «È un po' permaloso e allora mi piace stuzzicarlo». La risposta di rovescio di Ancelotti in questo che ormai è diventato un vero e proprio ping-pong. «A me piace l'ironia - ha proseguito il tecnico del Milan - c'è bisogno di fare ogni tanto qualche dichiarazione per ridere un po'». Peccato che a Spalletti da ridere non venga poi tanto quando gli riportano le dichiarazioni di Ancellotti. «Da quando sono a Roma ho perso quasi del tutto la mia permalosità - parole di Spalletti - ma mi converrebbe riacquistarla. Mi avete mai sentito dire che voglio il Milan? Lui invece si permette di dirlo. Qui isi esige una risposta e quasi me ne viene fatta una colpa. O si accosta al fatto che magari io voglia andare al Milan. È quello che Carlo da lassù non capisce». Confronto senza fine, dunque, quello tra i due tecnici, con un fuoco acceso sul finire dell'estate con le rivelazioni di Ancelotti sul comune viaggio a Parigi per incontrare gli emissari di Abrahmovic e riattizzato per l'ultima ed ennesima volta il 27 dicembre quando il tecnico del Milan ha praticamente augurato al collega «di vincere la Champions e togliere il disturbo». «Un augurio sentito - ha spiegato ieri Carletto - mentre il togliersi dalle scatole era ovviamente una battuta». Sarà, ma intanto lo sguardo di Ancelotti rimane sempre ben puntato sulla panchina della Roma che, per ammissione dello stesso tecnico rossonero, «è l'unica squadra che, considerata la mia storia personale, potrei allenare in Italia». Non solo. Anche ieri Ancelotti non ha nascosto una delle sue ambizioni tutt'altro che segrete. «A Totti piacerebbe essere allenato da me? Sarebbe un piacere reciproco». Un'attenzione, quella del mister rossonero, che Spalletti non gradisce, ma prova a nasconderlo. «È bello vedere che lui ha questa aspirazione e si ricorda quello che ha trascorso da calciatore qui. La Roma merita un professionista importante e lui lo è». Capitolo chiuso, per ora. Spalletti allora si sofferma sulla partita e gli obiettivi in campionato. «Dovessi giocare al totocalcio punterei sulla vittoria della Roma. Sarà una gara equilibrata e divertente. Vogliamo arrivare al quarto posto. Anzi, anche al terzo, e la squadra lo sa e glielo ricorderò perché se non arriviamo quarti avremo fallito tutti e non ci sarà nessuno che si salverà». L'ultima di Spalletti è sull'accostamento di Mexes al Milan. «Qui le voci di mercato ci sono sempre. Ma i procuratori facciano il bene dei propri assistiti e non impongano situazioni alle società, facendo in modo di mantenere la professionalità da parte dei giocatori...». Il procuratore del francese è avvertito.