Gea, paga solo la famiglia Moggi
Entrambi sono stati condannati per violenza privata e minacce. Assoluzione piena, invece, per gli altri imputati Franco Zavaglia, Davide Lippi, Francesco Ceravolo e Pasquale Gallo. È caduta così l'accusa di associazione a delinquere. Stravolte, quindi, le richieste del pm Luca Palamara che aveva chiesto 6 anni per Luciano Moggi e 5 per il figlio Alessandro, 3 anni e 6 mesi per Zavaglia, 2 anni e 4 mesi per Ceravolo, un anno e 4 mesi per Lippi e 8 mesi per Gallo. Non ci saranno comunque conseguenze pratiche per i due Moggi. I giudici, che hanno concesso le attenuanti generiche, hanno disposto la sospensione della pena che sarà sospesa per l'indulto poiché i fatti sono avvenuti prima del maggio 2006. Luciano Moggi ha commentato in maniera molto dura una sentenza che considera ingiusta: «Alla fine hanno assolto la Gea e hanno condannato i Moggi: è una vergogna. Ma la montagna ha partorito il topolino. Mi dispiace soltanto per mio figlio Alessandro, lui è giovane». Questo il primo commento dell'ex dg della Juve. «Queste accuse non reggeranno in appello. Il processo di secondo grado non saranno i tempi supplementari di questa vicenda. Lì andiamo al golden gol». Grande delusione anche per il figlio Alessandro: «Sono stato condannato - ha commentato - per aver parlato 30 secondi con due giocatori. Sono contento del fatto che sia caduta l'accusa di associazione a delinquere dimostrando così che la Gea era una società e non un'associazione. Sono io l'unica vittima di questo processo». Un commento su quanto accaduto anche da parte del presidente della Juventus Giovanni Cobolli Gigli. «Se ci saranno altre sentenze miti o assolutorie, allora significa che la Juve non era così colpevole in Calciopoli. Se in futuro constateremo che ci saranno altre assoluzioni o sentenze miti, allora dovremo avere la coscienza che gli scudetti della Juventus sono 29 e non due di meno, che ci sono stati tolti» In attesa dell'appello, Moggi il prossimo 20 gennaio sarà davanti alla nona sezione del Tribunale di Napoli per il processo che lo vede imputato di associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva. Insieme all'ex dg della Juventus sono imputati gli ex designatori arbitrali Ugo Bergamo e Pierluigi Pairetto, i dirigenti della Fiorentina Andrea e Diego Della Valle, il presidente della Lazio Claudio Lotito, l'ex dirigente settore arbitri del Milan Leonardo Meani.