«Voglio una Roma più forte»

Il rapporto con la famiglia Sensi è così solido che basterebbe poco per sedersi attorno ad un tavolo e mettere nero su bianco quello che entrambe le parti vogliono. Il numero dieci lo ribadisce ancora una volta in un'intervista al TG1. «I rapporti tra noi sono sempre ottimi. Forse anche troppo. Non penso di trovare ostacoli per il rinnovo contrattuale, ma prima si fa meglio è». Così mette fine anche alle voci, circolate prima di Natale, di presunte tensioni con la dirigenza. Ha voglia di concludere nella Capitale la sua carriera e magari una volta smesso di giocare sedersi dietro una scrivania a dare consigli. Nonostante l'infortunio non smette un attimo di pensare alla sua squadra e al futuro. Quello prossimo si chiama Milan. «Mi dispiace non esserci, ma i miei compagni sapranno fare bene anche senza di me. Lo hanno già dimostrato, speriamo di fare un grande risultato». I rossoneri hanno tante stelle. «Deciderà mister Ancelotti se schierarle tutte. Per noi è uguale. Sarei curioso di vedere Beckham. Uno come lui dove lo metti sta bene. Mi piace come ragazzo, anche se non lo conosco. È un'icona, così come la moglie. Sono bellissimi. Io e Ilary? Siamo due ragazzi di strada, semplici». Il tecnico rossonero ha palesato più volte di voler allenare proprio la Roma. «Credo ci sia un amore eterno. Ha sempre desiderato allenarla e credo che alla fine ci riuscirà, ma ora conta il presente e noi ci teniamo stretti Spalletti». Cosa vorrebbe trovare Totti nella calza della befana? «Una partita». Non dice altro, ma il riferimento alla finale di Champions è scontato. Al 2009 chiede anche «Una Roma più forte, che abbia la continuità dello scorso anno e che possa ottenere quello che vorrebbe tre quarti della città». Qualche cosa della passata stagione non gli è andata giù. «Se c'era una squadra che meritava lo scudetto, quella era la Roma, ma per qualche episodio non ci siamo riusciti. La penso come la signora Sensi: c'era un centenario da onorare. L'Inter resta la formazione più competitiva. Ogni anno compra giocatori di alto livello, amplia la rosa e per le altre non c'è storia. O mettono un tetto o sarà difficile raggiungerla per tutti». Con lo sponsor tecnico, per la fine del rapporto si sta studiando un'ipotesi suggestiva. «Quella di affittare i miei scarpini. Non è semplice e sarebbe la prima volta. Adesso stiamo valutando ogni ipotesi, ma quel che conta è fare bene con la Roma».