Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Cassano si mette a nudo e dribbla tutti in libreria

Antonio Cassano

  • a
  • a
  • a

«Dico tutto - e se fa caldo gioco all'ombra» è già un successo in libreria. Da novembre sono state stampate nove edizioni, oltre 100mila le copie acquistate. Cifre clamorose per un libro di sport che si candida a diventare il più venduto di sempre dopo le barzellette di Totti. È semplice spiegare il perché. Non si era mai visto un giocatore che dà in pasto al pubblico particolari e retroscena della sua carriera mentre è nel pieno dell'attività. «Ok lo faccio - ha detto a Pardo - però ti avverto: dico tutto». Così è nato il titolo. Il libro attira, si fa leggere tutto d'un fiato e fa discutere. Le anticipazioni non autorizzate che hanno preceduto l'uscita hanno subito scosso i protagonisti del calcio. «È il manuale del perfetto calciatore» ha detto scherzando Spalletti per nascondere lo sdegno. Totti ha addirittura girato il volume nelle mani dei suoi avvocati: il capitano della Roma faceva coppia fissa con Antonio e ha storto il naso leggendo i particolari sulla loro vita privata. Insieme facevano scorpacciate di gol e di donne, poi hanno preso strade diverse. In 181 pagine di parole e immagini Cassano racconta questo e tanti altri episodi inediti della sua vita fuori e dentro il campo. Un libro divertente, ma anche fastidioso per i vari personaggi presi di mira senza pietà da Cassano. Come la bandierina dell'Olimpico in una sua celebre esultanza. Dal rapporto amore-odio con Capello, ai litigi con gli altri allenatori e l'odio per i giornalisti fino alla folle esperienza spagnola e la «redenzione» di Genova, il ragazzo più controverso del calcio italiano non ha problemi ad ammettere i suoi limiti: attrazione fatale per gli eccessi e zero voglia di crescere. Peter Pan, come lo chiamava lo speaker Carlo Zampa ai tempi della Roma, si guarda dentro e non può che ripartire dalla sua giovinezza a Bari Vecchia, dove la passione per il pallone lo allontanava dalla miseria. «A oggi - racconta nel libro - mi sono fatto 17 anni da disgraziato e 9 da miliardario. Me ne mancano ancora 8 prima di pareggiare». Nelle partite attorno ai banchi del mercato di piazza del Ferrarese non si faceva scrupoli a calciare il pallone addosso a un bambino poliomielitico per segnare agli avversari e schernirli. Per Cassano, però, era un gesto d'affetto, un modo per regalare una rivincita quotidiana al suo amico sfortunato. L'inizio della sua carriera da calciatore professionista coincide con una notte indimenticabile. Il 18 dicembre 1999 il mondo si accorge di lui: si gioca Bari-Inter e un ragazzo butterato e fino allora sconosciuto si permette di passare in mezzo a Panucci e Blanc e mettere il pallone alle spalle di Peruzzi. «Quel gol mi ha cambiato la vita - scrive Cassano - e al presidente Matarrese ho chiesto subito il nuovo contratto». I soldi arrivarono poco dopo, per il momento si «accontentò» di una Golf che ha guidato e da ragazzo. Senza patente ovviamente. E ora sta ancora lì, accanto ai bolidi affollano il suo garage personale. Macchine potenti e belle donne. La vita che sognava è iniziata quella sera del 1999. Sfrenata e piena di errori che Cassano non fa fatica ad ammettere. Ma senza chiedere scusa, perché come ha sempre ripetuto «quello non mi riesce proprio». Con orgoglio, invece, ricorda le notti di sesso prima di partite importanti come il derby o la sfida alla Juve: entrambe decise dai suoi gol. Della serie, a me basta il talento. La paura l'ha conosciuta soltanto una volta, quando stava per morire a bordo della sua Ferrari. Non solo non si è fatto un graffio, ma è riuscito a tenere nascosto l'incidente fino all'uscita del libro. A Genova dice di sentirsi un altro. Il primo vero amore della vita per la pallanuotista Carolina lo avrebbe addirittura fatto diventare fedele. Per credergli aspettiamo il secondo libro.  

Dai blog