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Adriano-Mourinho, tregua armata

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Un faccia a faccia breve, solo quattro minuti e mezzo, svoltosi in mezzo al campo al termine del quale Adriano ha raggiunto gli spogliatoi e quindi la palestra per una seduta differenziata con il preparatore atletico Bisciotti. Per qualcuno una nuova discussione tra tecnico e giocatore a dimostrazione che ormai il rapporto tra i due è irrecuperabile. Ipotesi suffragata dal fatto che Adriano, arrivato venerdì in Italia dopo le 20, in ritardo rispetto a tutti i compagni (saltando quindi l'allenamento), non ha nemmeno raggiunto la comitiva in albergo, andando a dormire direttamente a casa sua. Tesi che lo stesso Josè Mourinho smentisce immediatamente, evitando di aprire un nuovo caso Adriano. «Parlavo con lui di Julio Cesar perchè sono stato a Rio due giorni e l'ho chiamato per andare con lui al ristorante con la famiglia ma lui non si è fatto trovare - racconta - Mi ha lasciato da solo per due giorni, con Adriano commentavamo questo, se Julio verrà a Lisbona lo lascerò da solo due giorni anche io». Tornando più serio sulla questione Adriano, Mourinho ha così commentato il suo rientro: «Oggi ha lavorato in palestra, dopo tanto tempo rientrare subito con la squadra non è buono, continuerà così fin quando non sarà in condizione di potersi allenare con il gruppo. Se tutto andrà bene e reagirà al lavoro, penso che in una delle prossime gare ritornerà. Flamengo? No, era in Brasile per le vacanze non per andare al Flamengo». Ad assicurare che è tutto a posto non solo il fatto che in serata il giocatore si è allenato al Meazza con il resto della squadra, ma anche le parole di Flavio Pinto, portavoce dell'Imperatore, che ha spiegato come tutto sia nato da un disguido. «In passato Adriano ha commesso alcuni errori ma stavolta si tratta di una discordanza di informazioni - le parole diPinto riportate da globoesporte.com - Di solito e' il club che prenota i biglietti per il Brasile e per il ritorno in Italia per le feste di fine anno ma giovedì, quando stava per imbarcarsi,Adriano ha visto che il suo biglietto non era stato prenotato e ha dovuto programmare il ritorno per conto proprio». L'Imperatore ha così avvertito i dirigenti nerazzurri del problema e che quindi non sarebbe arrivato assieme agli altri brasiliani». Risolto il dilemma Adriano, il tecnico nerazzurro ha parlato dei propositi per il 2009. «Dobbiamo giocare meglio, con più intensità, più qualità. Per ora abbiamo vinto la Supercop, che però è una competizione su una sola partita, quindi non ha un gran significato». Infine uno sguardo alla sfida di Champions con il Manchester United. «Non dico che mi piace perhé è facile o perché sono sicuro di vincere, non sono pirla... Loro sono i campioni d'Europa e del mondo, quello che mi fa felice di questa sfida è che il mio lavoro è facile: è una partita che non ha bisogno di nulla, non bisogna caricare i giocatori o chiamare i tifosi».

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