Un mito di nome Targa
Bella e performante, soprattutto nella versione 4S, in grado di scaricare a terra ben 385 cavalli e di accelerare da o a 100 in 4,7 secondi. I 295 chilometri orari sono solo un dettaglio, perchè il meglio di sè la «piccola» Porsche lo da nel connubio comfort-prestazioni. Già, perchè son passati tempi delle sportive estreme impossibili da usare in città e con le quali c'era bisogno di praterie asfaltate per scaricare in terra tutti i cavalli. No, la nuova Targa, soprattutto con cambio automatico, è facile da usare e si destreggia per le vie della metropoli al pari di una Smart. Niente eccessi, nessuna sbavatura in un abitacolo sportivamente perfetto che strizza però l'occhio a un comfort per certi versi impossibile qualche tempo addietro in un'auto di questo taglio. Facile però trasformarla in una belva vera, con un colpetto alla leva del cambio ben integrata dietro al volante in pelle. E in effetti ad averla per le mani resta davvero difficile riuscire a trattenersi, riuscire a utilizzarla come una utilitaria: non lo sembra affatto. Già, perché nonostante il look essenziale, salta all'occhio come il meglio di sé i designer Porsche lo hanno dato nella linea estetica: assolutamente moderna che non dimentica però le linee di una tradizione che hanno fatto della Targa un mito intramontabile. Ma oltre alla tradizione anche tanta tecnologia a partire proprio dal motore. I vantaggi di averlo in lega leggera sono chiari: peso contenuto, consumi ridotti. Grazie ad una costruzione studiata nei minimi dettagli, il peso dei motori di nuova generazione è stato ulteriormente diminuito. Ma alla fine il cuore della Targa sta tutto nella praticità o fruibilità aggiuntiva regalata dalla moderna soluzione vetrata, che sovrasterà teste e occhi di guidatore e passeggeri. Oltre 1,5 metri quadri di tetto, in soli due pezzi, che scorre e si rintana in appena sette secondi nella coda, aprendo il cielo sopra occhi e teste di guidatore e passeggeri. Grande attenzione alla salvaguardia ambientale, con emissioni (-13.6%) e consumi (-11.2%) leggermente ridotti, e l'adozione dell'iniezione diretta per il sei cilindri boxer ormai «irrimediabilmente» raffreddato ad acqua. Oltre a questo non manca la possibilità di avere il tanto atteso Porsche-Doppelkupplungsgetriebe, PTK per gli amici, ovvero il fulmineo cambio «doppia frizione» a sette rapporti al posto del classico manuale a sei marce. Si chiude l'epoca del Tiptronic... ma non quello della Porsche 911 Targa: per lei questo è un nuovo inizio.