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Federica ha l'asma ma non rischia

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Ma non c'è alcun problema per l'idoneità agonistica», ha detto la nuotatrice veronese. A dar conforto alla Pellegrini è però soprattutto la consapevolezza di aver scacciato un fantasma. «Il timore di dover smettere - racconta - non l'ho mai veramente avuto: sapevo che non era qualcosa di serio, profondo, almeno a livello fisico. Il timore era però un altro, che fosse un fatto psicologico. E per un nuotatore la testa è un problema più duro da affrontare che non il corpo». Dopo l'iperventilazione durante la gara di Genova, con tanto di soccorso medico a bordovasca, FedericaPellegrini aveva effettuato esami, nuotato di nuovo a Fiume vincendo l'oro europeo e stabilendo il Mondiale in vasca corta dei 200 sl. Ma poi si era fermata per precauzione e paura a Viterbo, sabato scorso, durante la Coppa Brema. «Ero davvero preoccupata - rivela Federica - sono stata un giorno intero senza dire una parola, con nessuno». Ieri, nella sua Verona è andata all'ospedale di Bussolengo, accompagnata dal medico federale Bonifazi e dal suo allenatore e ct azzurro Castagnetti, e lì è risultata positiva all'esame dei broncospasmi. «Ora dovrò sottopormi alle terapie antiasmatiche: un inalatore ogni giorno, e uno particolare prima di ogni gara». L'uso degli antiasmatici è considerato doping da tutte le principali federazioni internazionali, a meno di comprovate necessità mediche. Per questo la nuotatrice ha inviato la documentazione medica alla federazione mondiale e a quella italiana, per non incorrere in problemi.

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