Alessandro Austini [email protected] Parole, parole, ...
L'aggressione di domenica a Mexes da parte di due steward a servizio del club siciliano costerà al presidente Pulvirenti la modica cifra di 15mila euro. Saldi anticipati della giustizia sportiva che liquida così l'ultimo episodio di una lunga serie al «Massimino». E non fa nulla per evitarne di nuovi nelle prossime gare. Il giudice Gianpaolo Tosel si è limitato ad un'ammenda per punire la presenza in campo di numerose persone non autorizzate e il loro comportamento. «Tali persone - si legge nella motivazione - al termine della gara invadevano il terreno di gioco ed altre, negli spogliatoi, insieme ad alcuni steward, rivolgevano espressioni ingiuriose nei confronti di dirigenti e dei calciatori della squadra avversaria, determinando un clima di particolare tensione, sedato dall'intervento di altri addetti al servizio d'ordine». Altri 3mila euro di ammenda sono stati inflitti alla società etnea per i palloni riconsegnati in ritardo dai raccattapalle per tutto il secondo tempo. Con 18mila euro il Catania se la cava e la prossima squadra che gli farà visita, il Bologna, dovrà presentarsi con l'elmetto. Possibile che gli ispettori federali non abbiano visto il trattamento riservato a Mexes? Oltre agli insulti si è passati all'aggressione fisica. Più di qualcuno in casa Roma assicura di aver visto spuntare delle forbici. Ma nel referto non c'è traccia. Nessuna squalifica anche per Mexes: sarebbe stata la beffa. E pensare che in mattinata Matarrese aveva tuonato contro i siciliani: parole che sembravano il preludio a una squalifica del campo. «Quello che è successo domenica - ha raccontato il presidente della Lega . mi ha amareggiato molto e ora ho bisogno di parlare con il presidente Pulvirenti. Mi rendo conto che è difficile tenere il calcio a Catania, dove si sono vissute anche delle tragedie, però quanto visto non va bene perché nessuno di noi fa bella figura. Troppa gente a bordo campo? Sì ed è un vizio. Bisognerà mettere un recinto attorno al terreno gioco...». Anche Totti aveva auspicato sanzioni dure per il club etneo. «Non è la prima volta che ci sono problemi al termine delle partite - ha accusato il capitano giallorosso - soprattutto a Catania. Ma se non prendono provvedimenti...». Sono mesi che la Roma aspetta invano. Sugli episodi della gara nell'ultimo turno dello scorso campionato è ancora in corso un'indagine della procura federale che ha ascoltato diversi tesserati ma di deferimenti non c'è traccia. Domenica la giornata era iniziata subito male, con il diverbio tra Spalletti e l'ad dei siciliani Lo Monaco che ieri ha confermato il litigio. «Sì, c'è stata una diatriba prima della partita - ha detto Lo Monaco a Centro Suono Sport - è stato uno scambio di punti di vista su argomenti vecchi e sepolti, almeno per noi. Ma i confronti, anche animati, capitano tutte le domeniche». Peccato che a Catania si passi spesso anche alle mani.