Una sudditanza psicologica
senza bandiere
Un passo avanti, almeno, rispetto agli anni in cui il principe riverito e coperto di servili omaggi era uno soltanto: fino a quando, con vergognoso ritardo, la verifica delle carte ha fatto scoprire i trucchi, talvolta perfino da rubagalline, sui quali il Palazzo aveva eluso qualsiasi attendibile indagine. Sabato sera qualcuno parlava diffusamente di piani preordinati per consegnare a Moratti un altro scudettto, la domenica ha confermato che le classi nobili hanno più di una bandiera da sventolare. Almeno a giudicare dallo scempio del solito Farina, carriera inutilmente allungata in prospettiva di progressi mai registrati, il povero Gigi Del Neri indotto a scoperta indignazione, lui abitualmente sereno nel valutare gli episodi nel dopopartita. Tutti uguali, insomma, di fronte alla legge: ma qualcuno, per ora Inter e Juventus, più uguale degli altri, come i maiali celebrati da George Orwell. Pesanti i torti lamentati dall'Atalanta, dal gol avviato da un chiarissimo fuorigioco di Marchionni, al limpido rigore negato a Floccari per uno sgambetto dello stesso esterno juventino, per lui il pacco natalizio si è rivelato di dimensione doppia. Alla legge delle regalie medievali non poteva sottrarsi il Milan, con Beckham e Victoria ad applaudire dalla tribuna. Spettacolo fantasmagorico in quel primo tempo senza respiro, però il Milan avrebbe potuto trovarsi in dieci dopo un quarto d'ora, Maldini aveva fermato Quagliarella in chiara situazione da gol, Saccani non ha neanche fischiato la punizione. E così San Siro si è trasformato in un palscoscenico di lusso per l'esibizione dei prestigiatori brasiliani, di livello straordinario le giocate tra Dinho, Pato e Kakà, praticamente distrutta in un solo tempo l'Udinese: che pure aveva cominciato molto bene, denunciando però troppe vacanze mentali in fase difensiva. Sembrava di assistere a una di quelle partite di beneficenza arricchite da grandi campioni e grandi gol, spazi irrisori per la grinta e la determinazione dei difensori. E dunque ha continuato a salire, in serata, la marea dell'alta classifica, Juve prima inseguitrice, Milan e Fiorentina a mantenere i distacchi dalla vetta. Unico a sottrarsi all'ondata di spinta il mutilato Napoli, senza Lavezzi, Cannavaro e Hamsik, Novellino ha festeggiato la sua prima vittoria in campionato alla guida del Torino. Bella partita a Marassi, la Fiorentina mentalmente liberata dall'assillo della Champions ha legittimato la sua vittoria con tutta una serie di occasioni non sfruttate a dovere. segue a pagina 33