Alessandro Austini a.austini@iltempo.it Ci siamo. ...
Le sorti della competizione più importante sono nelle mani di Bruno Conti, il direttore tecnico della Roma designato dall'Uefa come ambasciatore della finale di Champions in programma all'Olimpico il 27 maggio e che oggi pescherà gli abbinamenti. Questi i sei possibili avversari dei giallorossi: Real Madrid, Villarreal, Atletico Madrid, Arsenal, Lione e Sporting Lisbona. I portoghesi, sulla carta, sono i più abbordabili, Real e Arsenal quelle da evitare. Con le palline dei gironi Conti si è «comportato» bene, inserendo la Roma in un gruppo abbordabile e poi vinto brillantemente dalla squadra di Spalletti. Oggi il tecnico si aspetta un altro «regalo». Il dt è partito ieri da Fiumicino insieme all'altro dirigente romanista Tonino Tempestilli, immancabile ai sorteggi. Poco prima di salire sull'aereo ci ha raccontato le sue sensazioni. «Che avversaria vorrei per la Roma? Non lo so, vediamo quello che succede. Quando si va avanti in Champions - spiega Conti - l'importante è arrivare al momento decisivo in grande condizione. È inutile adesso stare a dire che preferirei questa o quell'altra squadra, meglio commentare a sorteggio concluso. Bisogna guardare la realtà e il livello della competizione: i nostri sei potenziali rivali sono tutti forti, non solo il Real Madrid». Ma la Roma ritrovata e capace di collezionare otto vittorie di seguito non ha più paura di nessuno. «Quando giochi la Champions - prosegue il dirigente - senti dentro qualcosa di diverso. Dopo l'inizio difficile i nostri ragazzi pian piano hanno ritrovato le loro qualità e hanno dimostrato di essere un gruppo compatto». Per lui la Coppa Campioni è soprattutto un ricordo amaro: la finale persa con il Liverpool. A maggio ci sarà l'occasione per cancellarlo, «ma ora - dice Conti - non voglio parlare di finale. Non dobbiamo porci degli obiettivi a lunga scadenza ma ragionare partita dopo partita come stiamo facendo adesso». Anche Juventus e Inter si affidano alle sue mani per evitare un sorteggio duro. «Sì, ma non m'ha chiamato nessuno...». Mourinho vuole affrontare una grandissima subito: se non gli capita il Porto sarà accontentato visto che sulla strada dei nerazzurri ci sono Manchester United, Liverpool, Barcellona e Bayern Monaco. Da brividi. La Juve pescherà invece tra le stesse possibili avversarie della Roma, con la sola differenza del Chelsea al posto del Real. Anche Ranieri vorrebbe lo Sporting Lisbona. Due i «paletti» imposti dall'Uefa: vietati gli scontri tra squadre che si sono già affrontate nei gironi e tra formazioni dello stesso Paese. I «derby» saranno possibili dai quarti in poi: anche allora sarà Bruno Conti a sorteggiare. Negli ottavi le seconde classificate giocheranno l'andata in casa. Per quanto riguarda la coppa Uefa, le prime di ogni girone affronteranno le terze di un altro (gara di ritorno in casa della prima) e le seconde dei gruppi (ritorno in casa) se la vedranno con le terze dei gironi di Champions. Anche in questo caso i derby sono rimandati al turno successivo.