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Nathanya Di Porto Arrivederci al ...

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Credo sia meglio tornare quando sarò al cento per cento e non compromettere quello che poi succederà a gennaio». Non si tratta di una resa incondizionata, ma di una presa di coscienza di quello che gli è accaduto negli ultimi due anni. Forse ora la paura di ricadute è maggiore. Probabilmente anche la testa ha fatto il suo. Fatto è che l'azzurro ha preso una posizione netta e non ne vuole sentire di tornare indietro, anche perché la sosta è vicina e non servirebbe a nessuno avere un giocatore a mezzo servizio. Nonostante tutto lui continua a lavorare. «Mi alleno tutti i giorni - ha dichiarato a Sky Sport 24 - ma, ripeto, tornerò solo a gennaio». Ormai è fermo dal 22 ottobre, giorno della gara di Champions League con il Chelsea quando riportò una lesione di secondo grado al bicipite femorale della coscia destra. Un mese di stop e quando sembrava pronto al rientro nella gara di Cluj un nuovo problema muscolare. «Da questo infortunio ho capito che devo fare molto di più di quello che faccio qui a Trigoria. Quindi, devo curarmi di più anche a casa, dopo gli allenamenti, con degli esercizi di stretching». Nel frattempo utilizza un Bite Gnatologico: un apparecchio odontoiatrico che permette di rilassare la muscolatura e di sistemare anche la postura. In certi casi sono proprio problemi di denti a causare infortuni simili a quelli patiti da Alberto. Che non ci sta ad avere l'etichetta di «cristallo». «Non sono malato e nemmeno fragile. Adesso tutti possono pensarlo perché ho saltato tante partite e sono stato male parecchie volte, ma spero che il campo confermi il contrario». Purtroppo per lui ha vissuto il momento positivo dei giallorossi da spettatore. «Sono molto felice che la Roma voli, che ottenga risultati positivi e che abbia trovato un modulo vincente nel quale anche io potrei ricoprire qualsiasi ruolo. Forse l'unico che non si addice alle mie caratteristiche è quello di vertice basso, che ho fatto un po' di meno. Non sono contento che Aquilani stia a guardare, questo è poco ma sicuro». Ovvio che in un periodo negativo non si può parlare di rinnovo contrattuale. «Sono cresciuto a Trigoria dove ho passato metà della mia vita. La mie priorità restano Roma e la Roma, per sempre. Ci sono tantissime motivazioni che portano a questo, però quello del contratto è un discorso particolare, che stiamo portando avanti e che richiede tempo. Io sono fiducioso».

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