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Rossi sorride «Bravi ragazzi

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bella reazione»

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Delio Rossi aveva bisogno di un riscatto immediato e l'ha avuto. «Sono contento soprattutto per i più giovani». Il riferimento è ai cosiddetti gregari che ieri a San Siro hanno saputo dire la loro. Diakitè e Muslera innanzitutto, ma anche De Silvestri e Kolarov, si sono confrontati con le stelle rossonere senza alcun timore reverenziale. Al tecnico biancoceleste torna finalmente il sorriso. «Sono soddisfatto della reazione, quando gli episodi ti vanno contro non è sempre facile reagire ed è quello che volevo dalla mia squadra». A lui il merito di aver alternato al meglio il parco attaccanti: «Un organico di livello deve avere tante scelte, qualcuno non sarà contento ma io sono pagato anche per fare delle scelte». Tra le righe il tecnico laziale si toglie qualche sassolino dalla scarpa e torna sul caso Rocchi, peraltro anche ieri relegato in panchina per favorire l'ingresso di Zarate. Ingresso provvidenziale anche in questa circostanza. Anche Rocchi è soddisfatto della prestazione della squadra: «Ci siamo espressi bene - afferma il capitano - vittoria meritata, è stata una buonissima partita, peccato aver fatto soltanto due gol. Tridente? Siamo tre attaccanti validi e siamo tutti in forma: decide l'allenatore. Adesso arriva l'Inter: è una sfida importante, questa vittoria ci dà morale e fiducia in noi stessi». Forse non lo ha ancora realizzato, ma ieri Delio Rossi ha battuto Ancelotti per la prima volta nella sua carriera. Intanto il tecnico rossonero accetta la disfatta senza troppo rammarico: «Come ogni sconfitta brucia ma non bisogna drammatizzare. Siamo rimasti in 10 in un momento cruciale e abbiamo speso tanto per recuperare: la Lazio è una squadra di buona qualità». Vietato parlare di crisi. In casa rossonera si torna subito a pensare al campionato. «Possiamo riscattarci domenica con il Catania». Per Mauri una vittoria più che meritata: «Venivamo da un periodo no ma adesso ci siamo rifatti e dobbiamo guardare all'Inter con ottimismo. Sappiamo che sono più forti di noi ma ce la giocheremo fino in fondo».

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