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«Ora ritroviamo la compattezza»

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Sarebbe l'errore più grandi in questa fase della stagione». Che per la Virtus Roma ha due facce. Quella splendente dell'Eurolega, dove si trova solitaria in testa al proprio girone, e quella deludente del campionato. Il patron fa il pompiere, ma che qualcosa non vada è evidente. Una squadra costruita per portare l'assalto a Siena non può ritrovarsi a fare i conti per capire se riuscirà ad accedere alle Final Eight di Coppa Italia. «Per una serie di motivi, che io non riesco a comprendere, ma che spero di capire nei prossimi giorni, inanelliamo prestazioni non all'altezza. È il momento di lavorare insieme per ritrovare serenità». Messaggio chiaro alla squadra e al tecnico. Ed è questo il momento di scoprire le carte. Repesa deve rispondere al momento negativo con uno scatto di reni che scacci via l'impressione di un allenatore prigioniero di una squadra non condivisa. Roma è piena di talento, anche se ora la sfortuna sembra bersagliarla sotto forma di infortuni, e un allenatore come lui deve trovare la chiave per farla rendere al massimo, passando anche attraverso punizioni come la panchina di un Jennings che però va assolutamente recuperato, con il suo talento cristallino, alla causa. Così come c'è bisogno di liberarsi dalla dipendenza da Becirovic, che così potrebbe centellinare al meglio le sue forze, cosa per ora riuscita con costanza al solo titanico Hutson. La stagione è lunga ma Roma deve immediatamente invertire la rotta. «Non ho percepito nessuno scollamento - ha concluso Toti - tra coach e squadra. Quando le cose non vanno cresce il nervosismo e magari qualcuno si sente autorizzato a pensare che se era in campo le cose sarebbero andate diversamente, ma non c'è controprova. Il gruppo però deve esistere quando si vince ma soprattutto quando si perde. Tutti devono remare nella stessa direzione e anche chi oggi non è contento deve capire che la Virtus viene davanti a tutto. Bisogna dimostrare maturità: troppo facile essere uniti quando tutto va bene, ora si deve reagire insieme».

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