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«Il rinnovo del tecnico non è una priorità Nel mio club non esistono prime donne»

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E allora, il silenzio inquietante di Lotito dopo la sconfitta di Bergamo, si trasforma dopo 24 ore nella voglia di puntualizzare la posizione del tecnico. E per Delio Rossi finito sul banco degli imputati sono parole dolci anche se molto di facciata: «Il tecnico è inamovibile - ha spiegato a margine della presentazione del libro «Il Circolo Canottieri Aniene» - perché con Rossi c'è stima reciproca e rispetto dei ruoli. La società ha puntato su di lui, lo ha dimostrato in forma concreta, e lo continuerà a fare. Non è in discussione. Il contratto in scadenza? Bisogna capire se è una condicio sine qua non, perchè in passato quando abbiamo fatto il rinnovo di alcuni contratti i giocatori interessati poi si sono seduti». Come a ribadire che il rinnovo, almeno per il momento, non è una priorità per il numero uno della Lazio. Anche se in realtà ci sarebbe bisogno in questo momento particolare di rafforzare la posizione dell'allenatore non solo a parole. Tant'è, Lotito temporeggia, meglio rimandare la decisione nei prossimi mesi. Il presidente non ha digerito bene il ko di Bergamo ma prova a minimizzare una serie di risultati deludenti che hanno prodotto otto punti in otto partite: «Non ci siamo arenati, è stata semplicemente una partita no anche perchè la sconfitta con l'Atalanta non significa che loro sono più forti di noi. E poi, anche altre squadre più blasonate si sono fermate quindi, ai fini della classifica, non è cambiato nulla. Ora ci aspetta un tour de force di partite che serve per capire quale approccio avrà la squadra e soprattutto che tipo di prospettive può avere. Io so di aver allestito una squadra altamente competitiva, mi auguro solo che cambi il vento e che si portino a casa i risultati». Infine prende posizione anche su Rocchi che aveva espresso pubblicamente dei dubbi sulle scelte del tecnico. Il caso ormai è chiuso ma il presidente biancoceleste non ha ancora digerito quall'incauta uscita: «Non esistono prime donne nè posizioni legate al pregresso. Mi auguro che il tecnico possa valutare sempre in piena autonomia, obiettività e serenità e che la squadra sappia unirsi per poter assumere un atteggiamento più cinico e determinato». Così parlò il padrone. Restano i problemi di una Lazio che ha ancora una posizione di classifica confortante ma ora rischia di essere ridimensionata da un calendario quasi impossibile. Sul calo di rendimento hanno pesato tanti fattori, su tutti gli errori di una difesa già debole che non ha trovato finora in Carrizo il guardiano migliore. L'infortunio di Matuzalem ha complicato i piani di Rossi su un centrocampo con poca qualità. Ci ha pensato l'attacco a mascherare i limiti strutturali della squadra: fino a quando Zarate ha segnato, tutto è andato bene (ultimo gol su azione il 28 settembre) poi con il rientro di Rocchi il tecnico si è incartato e le certezze sono diventate dubbi. E la doppia sfida contro i due colossi milanesi servirà a fare chiarezza per capire se la Lazio sarà più forte dei propri limiti.

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