Rocchi insiste: ha sbagliato Rossi
«Sono stufo di questa cosa che i panni sporchi si lavano in casa - dichiara Rocchi - ognuno fa le sue scelte e si prende le proprie responsabilità. Io ho parlato e mi prendo le mie. Pensate che Pandev sia stato felice di essere stato sostituito? È da un mese che accetto le scelte dell'allenatore e le condivido, forse vi siete dimenticati che per quattro partite non ho giocato o che in una ho giocato solo il primo tempo. In questa occasione invece non ho condiviso la scelta di stare fuori, cosa ho detto di male? Non mi sembra di avere fatto niente di trascendentale. La base di questo discorso nasce dal fatto che finora ho accettato tutte le scelte, questa non mi sembrava giusta». La presa di posizione dell'attaccante è forte, senza mezzi termini. «Nella Lazio sono uno dei giocatori più importanti - continua il bomber veneziano ai microfoni di Radio Radio - ma non è detto che debba giocare per forza, non sarebbe giusto se non lo meritassi». L'unico problema è che l'unico deputato a decidere sui meriti o i demeriti dell'organico sia l'allenatore che domenica ha fatto le sue scelte ribadendo la sua piena autonomia. Rossi ha un contratto fino al 30 giugno 2009, e la scadenza ravvicinata dell'accordo con il club non lo tutela, nè lo protegge. «Nel primo tempo la squadra non ha fatto bene - ha commentato il capitano laziale - nella ripresa invece ha fatto meglio: i fatti dicono che anche l'allenatore può sbagliare delle scelte. Sicuramente ci sarà un chiarimento con Rossi - ammette Rocchi - conta solo che la Lazio arrivi nelle zone alte della classifica». L'attaccante spazza via ogni leggenda metropolitana su quanti lo accusavano di essere diventato invidioso dell'esplosione di Zarate: «Ha grandissime qualità e fa la differenza - conclude l'attaccante - se riesce a capire in alcune circostanze il tempo giusto di dare la palla diventa ancora più forte».