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Se dietro al capitano c'è un Brighi nel motore

Roma

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E quel barlume in fondo al tunnel si è trasformato rapidamente in una luce vera, accecante, che ha rispolverato rapidamente orgoglio e voglia di riscatto nel gruppo giallorosso. È bastata infatti la prima vittoria esterna in campionato della stagione, (secondo successo consecutivo) per riaccendere il «motore» di una Roma che non ci stava ad essere relegata nel fondo della classifica. E nel revisionato propulsore giallorosso tornato a ruggire, c'è un «olio» nuovo: si chiama Matteo Brighi, il giocatore fin troppo tenuto in disparte, che ha aperto la strada al nuovo ciclo giallorosso. Con lui il «rombo» di centrocampo funziona; sacrificio silenzioso, voglia di esserci sempre e la grande profondità che sta trovando col passare delle partite, lo mettono di diritto tra gli intoccabili della nuova Roma di Spalletti. Già, perché il tecnico giallorosso tra breve dovrà fare i conti con un problema a Trigoria quasi sconosciuto: l'abbondanza. Se Brighi gira così, se Vucinic continua a segnare e se Baptista si incastra a perfezione nel tridente offensivo giallorosso, chi lascerà un posto al rientrante Pizarro? E ad Aquilani? Nell'attesa di dover affrontare questo «annoso» problema (magari averlo sempre...), Spalletti si gode i piedi di Totti. I piedi sì, perché per vederlo al cento per cento ci vorrà probabilmente ancora del tempo; ma intanto segna, fa segnare e distribuisce palloni pazzeschi. Da manuale il tunnel che manda in porta Vucinic per il gol del vantaggio. Parte dai suoi piedi l'azione del raddoppio firmato Juan, prima del il cucchiaio del 3-0 calciato con una naturalezza da farlo sembrar normale. Quindi chiude la sua giornata con una «pennellata» da extraterrestre sulla testa di Vucinic che non vuole però infierire sulla sua ex squadra stampando il pallone sull'incrocio dei pali. Basta? E avanza, per un giocatore dato per finito da tempo e che ha invece realizzato ieri il suo gol numero 168 a dieci da Boniperti e attualmente decimo marcatore di serie A di sempre. E adesso tutti a Cluj.

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