Alessandro Austini a.austini@iltempo.it Sorrisi, battute e ...
Non solo, finora Totti & Co. non sono mai riusciti a mettere in fila due successi in Italia. Così la trasferta al Via del Mare assomiglia a quella a Bologna di due settimane fa: un altro esame per capire se la crisi è davvero chiusa. L'effetto-Chelsea è svanito in un attimo, il derby vinto dà un'altra possibilità ai giallorossi. «Ho la sensazione - spiega il tecnico - che il peggio sia passato. Ora abbiamo il dovere di ottenere altre vittorie perché siamo ancora dietro a molte formazioni con mezzi inferiori ai nostri. Sta tornando la vera Roma? Per quello che vedo in allenamento, sì. Devo fare i complimenti ai ragazzi per come sono rimasti compatti in un momento di difficoltà: con molti di loro ho vinto cento partite, un traguardo che mi porterò dietro per sempre». Dalla tramontana di Lecce si passerà al gelo di Cluj. E Spalletti per la prima volta mette su un piano superiore, almeno a parole, il traguardo europeo. «La partita di Lecce è una gara importantissima, quella con il Cluj diventa fondamentale. Per la posizione che abbiamo ancora in campionato - analizza l'allenatore - tutte le partite sono importantissime, ma le due di Champions sono fondamentali». Quindi il turn-over «ci può stare» ammette Spalletti, che non vuole fissare obiettivi «perché creare aspettative è controproducente». Oggi affiderà l'attacco a Totti e l'eroe del derby, Baptista. «Francesco ha ancora dei problemi e lui sa che può darci di più, mentre Julio ha mostrato una condizione che all'inizio non aveva». Immancabile l'aggiornamento del capitolo-Aquilani. «Dispiace che si creino certe pressioni che possono andare a rompere un rapporto come quello tra Alberto e Bruno Conti. È tutto abbastanza semplice: la società vuole tenere il ragazzo e lui vuole rimanere qui. Non vedo un grosso problema per quello che so dall'interno. È chiaro però che il contratto deve essere stipulato e che ci sono dei punti di vista da limare. Si parte sempre da una programmazione, da un progetto e non si può rimanere prigionieri delle situazioni. Aquilani - chiosa Spalletti - è un giocatore di spessore che deve perfezionare qualche sfaccettatura nel suo modo di stare in campo per diventare un campione». Poi il toscano si mette a scherzare. Prima sulla serata di giovedì, «i ragazzi ci hanno invitato e scroccare una cena fa sempre comodo», poi su Cicinho che «ha saltato una sola partita, mentre a Bologna è stato determinante facendo gol». Oggi bisogna indovinare la porta giusta.