Polizze auto, occhio alla clausola
{{IMG_SX}}Soprattutto con le telefoniche, è possibile spuntare soluzioni a basso costo, ma il mercato è una vera giungla ed orientarsi senza il consiglio di un esperto è complicato. Ricordiamo, poi, che l'utente ha facoltà di disdettare l'assicurazione 15 giorni prima dello scadere del contratto o anche il giorno stesso, in caso di aumenti ingiustificati del premio r.c. auto superiori al tasso programmato di inflazione, ma anche le assicurazioni possono sciogliere il rapporto con il cliente «troppo oneroso». Ecco che un prodotto "economico", può esporci maggiormente al rischio di trovarci, al momento del rinnovo, con un bel ben servito. Le classiche voci principali, Rc, furto ed incendio, non sono sufficienti. Il segreto di un contratto, che ci tuteli veramente, è racchiuso tutto nelle clausole accessorie, che variano da compagnia a compagnia. In questa sede, vorremmo evitare di scantonare nell'ennesima fiera delle ovvietà e focalizzare alcuni dei punti più controversi e trascurati. Iniziamo con il gentil sesso. È noto che, oggigiorno, le donne pagano meno degli uomini, in percentuali che arrivano anche al 20%, ma attenzione: se volete intestare l'auto a vostra moglie, fatelo se è mediamente «under 50», perché superato un certo limite di età (variabile secondo compagnie), le donne vengono di nuovo considerate fallose e possono arrivare a pagare più degli uomini. Bisogna farsi due conti anche al momento dell'acquisto dell'auto e non solo in termini di cilindrata e valore, perchè le diesel, a parità di cubatura, pagano più delle benzina e le più datate pagano più delle nuove (in alcune compagnie, il declassamento comincia addirittura dopo due anni di vita). Voltiamo pagina e parliamo d'incendio, clausola abbinata, generalmente, alla voce «furto». Innanzitutto, bisogna sempre corredare la polizza con gli «atti vandalici» e gli «eventi atmosferici», per avere una copertura sicura. Tornando al dunque, recenti atti di teppismo hanno portato alla ribalta il fenomeno degli incendi dolosi, appiccati alle auto parcheggiate in strada. Cosa accade se dai rilievi delle autorità intervenute, si riesce ad identificare con esattezza l'auto che è stata incendiata per prima e che poi, a sua volta, ha incendiato le vicine. «Si tratta d'incendio», penserete, «quindi paga l'assicurazione». In questi casi, la polizza copre sicuramente i danni subiti dall'auto, ma non è detto che risarcisca anche i guai provocati ad altre vetture o stabili. Per evitare battaglie legali al cardiopalma, conviene informarsi se la clausoletta del «ricorso terzi da incendio» è compresa nel pacchetto proposto, altrimenti, per pochi euro l'anno, conviene inserirla. C'è anche una clausola che, lungi l'idea di fare incitazione all'alcolismo, copre i danni causati in caso di «guida in stato di ebbrezza». Visto che, pur restando perfettamente lucidi ed efficienti, con un bicchiere di birra si può finire fuori norma, forse conviene farci un pensierino. Gli antifurti satellitari, ormai, costano una cifra accettabile (meno di un migliaio di euro), i canoni di gestione sono modesti e, con alcune compagnie, dimezzano letteralmente il premio per il furto. Anche in questo caso, però, conviene farsi due conti: sul valore dell'auto, su quanto s'intende tenerla e calcolare anche che, se è vero che il furto totale viene abbattuto, quello parziale, in questi casi, sale ed anche di parecchio.