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di LUIGI SALOMONE

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C'è qualcosa di vero in questa visione apocalittica delle scelte del tecnico laziale, ma ora non c'è più tempo di piangere sul latte versato. Serve altro, magari un colpo di teatro del presidente, un'altra intuizione geniale. C'è bisogno di rinnovare subito il contratto di Rossi per dargli maggiore forza all'interno del gruppo adesso che è arrivato il momento di fare scelte impopolari e a volte dolorose di formazione. Per pianificare il futuro la Lazio deve decidere se è meglio puntare sul tridente oppure tornare a una disposizione tattica più conservativa, bisogna sapere se si potrà contare ancora su Ledesma dopo gli screzi estivi e soprattutto chi sarà l'allenatore che dovrà mettere la sua faccia sul rilancio del club dopo qualche stagione in chiaroscuro. Domande che meritano una risposta immediata della proprietà non le solite stucchevoli e interminabili telenovele che quasi mai hanno un lieto fine. Meglio stabilire in fretta se Rossi è l'uomo giusto per il nuovo progetto oppure ufficializzare un divorzio peraltro stabilito dalla fine del contratto. Ma i giocatori che sono, in generale, una razza di mercenari annusano l'aria e con Delio Rossi legato alla Lazio da un accordo pluriennale avrebbero meno possibilità di ricreare quei problemi che sono emersi l'anno passato all'interno dello spogliatoio. Il rinnovo di quel contratto sarebbe un segnale importante per tutti: per il tecnico che potrebbe investire sul tridente rischiando qualcosa in più adesso per ritrovarsi una formula tattica in futuro molto produttiva, per i giocatori che non avrebbero motivi validi per avversare le scelte tattiche dell'allenatore e per Lotito che darebbe la sensazioni di avere le idee chiare sul futuro.

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