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Brighi: "Con l'euforia-derby torneremo a volare"

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Anche se si toglie qualche sassolino dalle scarpe. «C'è chi sa vendersi meglio di me, ma non è un problema. Io sono un tipo che parla poco e che sa stare al suo posto, ma credo che a lungo andare sono quelli come me che sono presi ad esempio. È da un anno e mezzo che sono a Roma e so che il mister ha avuto sempre stima nei miei confronti. Siamo professionisti e dobbiamo farci trovare pronti quando arriva la chiamata». Non ama i paragoni anche se rivela. «Quando vengo accostato a Tommasi, penso sia un onore. Non ho potuto conoscerlo in campo, ma solo fuori. Lo reputo una grande persona. Il mio modello da ragazzo, anche se il ruolo è diverso, era Mancini». Brighi non ha tradito le aspettative ed ora si gode il suo momento. «Il derby ha portato una certa euforia - ha dichiarato ai microfoni di Sky Sport 24 - ma adesso dobbiamo dimostrare che è arrivata la svolta e cercare di recuperare punti in classifica dopo un inizio di campionato non esaltante. Nemmeno noi sappiamo spiegarci perché è stato difficile fare risultati». La squadra si trova a guardare molte avversarie dal basso, visto che la zona retrocessione è più vicina dei posti d'onore. «Inutile parlare ora di quarto posto. Dobbiamo solo pensare a vincere e sperare di arrivare il più avanti possibile». Sarà un caso, ma da quando Spalletti ha cambiato il modulo i giallorossi sembrano aver trovato l'equilibrio giusto. E Brighi si è assicurato una maglia da titolare. «Con questo assetto stiamo rendendo meglio, speriamo di riuscire a continuare così e lo dico sia dal punto di vista dei compagni e della società sia dal mio. In fondo con un centrocampista in più è più facile trovare spazio». In molti lo vorrebbero alla corte di Lippi, ma per ora preferisce restare a guardare. «Non è il mio obiettivo principale, ma è chiaro che la Nazionale è il sogno di tutti. Al momento preferisco pensare a me stesso e alla Roma. Il ct sa fare il suo lavoro e se arriverà la convocazione sarà un qualcosa in più». Nel frattempo si preoccupa vedere confermata la fiducia di Spalletti. «Quando la squadra non è andata bene è stato il primo ad essere messo sul banco degli imputati, ma lui ha continuato a lavorare tranquillamente anche durante il periodo negativo. In ogni caso ognuno di noi si sentiva responsabile di quello che ci stava accadendo». Brighi riconosce i meriti del suo allenatore. «Di tecnici bravi ne ho avuti molti, da Prandelli a Guidolin, ma nella gestione del gruppo lui è il migliore». Si torna a pensare al campionato e al big match tra Inter e Juventus. «Difficile pronosticare il risultato. I nerazzurri hanno più singoli che possono risolvere l'incontro in qualsiasi momento. Tra tutti dico Ibrahimovic. I bianconeri sono più gruppo e non m ollano mai. Ci sono tutti gli ingredienti affinché sia una bella partita».  

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