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«Del Piero? Valuto la carta d'identità»

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Il segreto della sua rinascita sta forse nel fatto che non era finito prima, e che giocatori della Juve sono sempre pronti a risollevarsi dai momenti no», la carezza di Lippi, controbilanciata da una realistica constatazione: «È da questa estate, quando sono tornato in nazionale, che faccio i conti con le carte di identità dei miei tedeschi». In vista dell'ultima amichevole del 2008, ad Atene contro la Grecia, il tecnico del Mondiale ci tiene a ribadire quale sia la linea guida del suo rinnovamento azzurro: «Sarete nel mio cuore per tutta la vita, ma non farò mai una convocazione per riconoscenza: questo ho detto ai miei campioni, dal primo giorno». Ed è il senso del cambio generazionale cominciato nel doppio impegno di ottobre, e proseguito anche stavolta in vista di mercoledì. Certo, ci sono gli infortuni: Buffon, Amelia, Zambrotta, Pirlo, Aquilani, Di Natale. Ma non è solo questo: Lippi ha per esempio ritrovato Camoranesi ma non per questo ha rinunciato a Pepe, che lo aveva rimpiazzato un mese fa. Perciò ha chiamato un nuovo azzurro, quel D'Agostino «ora cresciuto e diventato nel ruolo giocatore completo»; ha ribadito la linea verde della difesa con Dossena, Bonera, Gamberini, Chiellini; e soprattutto ha preferito dare spazio alla verve giovanile e alla maturità calcistica di Giuseppe Rossi: «Il campionato spagnolo lo sta confermando, e io sono felice di richiamarlo», le parole di Lippi.

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