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Rossi, silenzio scaramantico

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La ricetta stavolta è la stessa e Rossi ha scelto ancora una volta il silenzio prima della sfida con i cugini ripetendo il rito scaramantico dello scorso marzo. Il bilancio con Spalletti è in perfetta parità con due vittorie per parte e due pareggi e allora stavolta si scoprirà chi è in grado di sparigliare questa statistica. Rossi ha imparato a gestire le tensioni anche se ancora non ha digerito la sconfitta del febbraio del 2006 e la festa romanista per le undici vittorie consecutive. Si è preso la clamorosa rivincita con il 3-0 del 10 dicembre sempre dello stesso anno. Il tuffo nel Fontanone del Gianicolo ha riaperto una rivalità che sembrava svanita negli ultimi tempi. Ma ora Rossi è concentrato solo sul derby numero 131 di campionato per dare il colpo di grazia allo sciagurato avvio di stagione dei dirimpettai. Nessun voto stavolta, solo la ricerca della formazione migliore. Ha parlato dopo la partita vinta domenica scorsa contro il Siena, poi ha scelto il silenzio per trovare la concentrazione: «Il derby a Roma è un campionato nel campionato, dove la classifica non c'entra. Si hanno tali motivazioni che i valori vengono azzerati: vincerà la squadra con nervi più saldi che preparerà la partita con meno emotività. Di solito nel derby non vince chi gioca meglio...». La parola gli tornerà solo stasera ma in settimana si è impegnato per caricare la sua squadra in vista della madre di tutte le partite. Anche una cena di gruppo, oltre alla proiezione della cassette delle gare della Roma: tutto in funzione della sfida di stasera perché sarebbe fondamentale proseguire la serie positiva cominciata con la vittoria esterna di Verona. Tre successi consecutivi hanno proiettato di nuovo la Lazio nella zone alte della classifica. Ma Rossi non si fida della Roma in crisi di risultati e di gioco e per questa ragione è assalito dal dubbio più grande sulla formazione da schierare. Meglio puntare sul tridente col rischio di sbilanciare la squadra e soffrire troppo l'avvio della Roma che sarà tutto all'attacco, oppure cominciare la gara con più prudenza e poi inserire Rocchi nella ripresa così come è accaduto domenica scorsa? Ha aperto un dibattito anche all'interno della squadra e si è riservato solo stamattina, dopo l'allenamento di rifinitura, di scegliere. Con la speranza di trovare la formula migliore per riuscire ancora a dare scacco al collega romanista.

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