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Totti gioca contro il dolore e per cancellare un tabù

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È quello l'ultimo derby vinto da Totti in campo. Da allora i giallorossi hanno battuto i «cugini» soltanto due volte: 2-0 nel primo anno di Spalletti e 3-2 nell'andata dello scorso campionato. In entrambe le occasioni il capitano era in tribuna per colpa di un infortunio. La particolare statistica ha tutti i connotati di una maledizione perché nelle restanti sfide giocate negli ultimi cinque anni la Roma ha raccolto la miseria di quattro pareggi e tre sconfitte (Totti ha saltato solo la gara finita 0-0 a maggio 2005). Domani ci sarà e il ritornello-sfottò dei laziali è scattato puntuale: «Allora vinciamo». Per smentire loro e il fastidioso tabù il capitano è pronto a caricarsi la squadra sulle spalle. E come gli è sempre accaduto quest'anno, dovrà giocare «sopra» al dolore. Ieri il ginocchio destro è tornato a fare le bizze: succede puntualmente quando cambia il clima. Dopo venti minuti di allenamento il fastidio al tendine rotuleo si è fatto sentire, così Totti ha dovuto interrompere la seduta e abbandonare il campo con la borsa del ghiaccio sul ginocchio. Poi ha proseguito il lavoro in palestra e in piscina. L'ennesimo contrattempo non mette comunque in dubbio la sua presenza domani sera. Oggi, salvo nuovi scherzi del destino, il nome del capitano comparirà regolarmente tra i convocati. Prima di ieri Totti era riuscito ad allenarsi con una discreta continuità: tre giorni di lavoro gli hanno consentito di riacquistare un tono muscolare accettabile. Ora vuole tornare a battere la Lazio, per raddrizzare la classifica della Roma e le sua statistica complessiva nei derby. È lui il recordman delle due squadre come numero di presenze: 28. Finora ne ha vinto 8 volte, perso 11 e ha segnato 6 gol: soltanto 3 in meno di Da Costa e Delvecchio che guidano la speciale graduatoria a quota 9. Più che le sue condizioni fisiche, sono De Rossi e Taddei a tenere in ansia Spalletti. Il centrocampista romano non si è allenato in campo e avverte ancora dolore al polso sinistro. «È una piccola frattura ma dovrebbe giocare» ha confidato ieri Bruno Conti. De Rossi è pronto a rischiare: scenderà in campo con una speciale fasciatura sulla mano. A Trigoria ne sono tutti convinti. Più complessa la previsione per Taddei. Il brasiliano è vittima dell'ennesimo infortunio da due anni a questa parte: un problema alla schiena gli ha causato un'infiammazione all'adduttore sinistro per via della postura innaturale. Gli ultimi due giorni li ha passati sul lettino della fisioterapia e soltanto oggi si deciderà se convocarlo o meno: difficile. Un problema in più per Spalletti che a centrocampo deve già fare a meno dello squalificato Pizarro e del convalescente Aquilani. Quest'ultimo è tornato a lavorare con il pallone ma oggi non sarà convocato. In caso di assenza di Taddei aumenterebbero le possibilità per Baptista. Ma sembra un azzardo immaginare una Roma con il brasiliano insieme a Vucinic e a un Totti non al 100%. Spalletti è orientato a schierare una squadra più coperta come nelle ultime due gare con Chelsea e Bologna. Al posto di Taddei potrebbe quindi giocare Cassetti, avanzato sulla stessa linea dove agirà Panucci: dal 4-1-3-2 si torna al 4-1-4-1. Perrotta, Brighi e Vucinic completerebbero il reparto davanti a De Rossi e dietro al capitano. In difesa, oltre a Panucci, spazio a Mexes, Juan e Tonetto. L'unica bella notizia di ieri è il ritorno nel gruppo di Doni. Il portiere si è allenato senza casco protettivo ma con un cerotto a coprire la ferita sul capo rimediata a Bologna. L'immagine di una Roma ferita che vuole rialzarsi nella notte più importante.

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